Papa Francesco e gli Anglicani: “Camminiamo insieme nella carità”

Nella giornata di ieri, lunedì 27 febbraioPapa Francesco ha portato il suo messaggio di fede e speranza durante la sua prima visita alla Chiesa anglicana di Ognissanti a Roma. Un fatto storico, che ha aperto il dialogo tra cattolici ed anglicani: “Camminare insieme, attraverso la testimonianza concorde della carità” ha detto il Pontefice.

“Quando noi comunità di cristiani battezzati, ci troviamo di fronte a disaccordi e ci poniamo davanti al volto misericordioso di Cristo per superarli, facciamo proprio come ha fatto san Paolo in una delle prime comunità cristiane. Come si cimenta Paolo in questo compito, da dove comincia? Dall’umiltà, che non è solo una bella virtù, è una questione di identità. Diventare umili è decentrarsi, riconoscersi bisognosi di Dio, mendicanti di misericordia: è il punto di partenza perché sia Dio a operare. Se riconosciamo la nostra debolezza e chiediamo perdono, allora la misericordia risanatrice di Dio risplenderà dentro di noi e sarà pure visibile al di fuori; gli altri avvertiranno in qualche modo, tramite noi, la bellezza gentile del volto di Cristo”.

LA FESTA DELLA CHIESA ANGLICANA 

“Non si può fare il dialogo ecumenico fermi, si fa in cammino perché le cose teologiche si discutono in cammino. Ma nel frattempo noi ci aiutiamo, noi, uno con l’altro nelle nostre necessità, nella nostra vita, anche spiritualmente ci aiutiamo. Si deve cercare il dialogo teologico per cercare anche le radici, sui sacramenti, su tante cose su cui ancora non siamo d’accordo. Ma questo non si può fare in laboratorio: si deve fare camminando, lungo la via”, ha concluso il suo intervento il Santo Padre, nel giorno in cui la comunità anglicana festeggia il duecentesimo anniversario dalla prima liturgia.

Scritto da Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica e spettatore interessato di tutto ciò che è intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.