Papa Francesco, omelia a Santa Marta oggi 21 gennaio 2017

Ancora parole di conforto per Papa Francesco che, durante l’omelia di oggi sabato 21 gennaio impartita dalla cappella di Casa Santa Marta, si è soffermato  sull’importanza del perdono che il Signore concede al cuore di ogni fedele.

“Dio ha una cattiva memoria – ha esordito il Pontefice – poiché, potremmo dire, dimentica facilmente i peccati di coloro che, con cuore pentito, tornano dal Padre chiedendo perdono. È questa la debolezza di Dio. C’è un cambio di mentalità, c’è un cambio di cuore, un cambio di sentire, di modo di agire. Per mezzo di Gesù, Dio Padre ci cambia il cuore e ci fa vedere la legge del Signore con questo nuovo cuore, con questa nuova mente. Pensiamo ai dottori della legge che perseguitavano Gesù. Questi facevano tutto, tutto quello che era prescritto dalla legge, avevano il diritto in mano, tutto, tutto, tutto. Ma la loro mentalità era una mentalità lontana da Dio. Era una mentalità egoista, centrata su loro stessi: il loro cuore era un cuore che condannava, sempre condannando”, ha detto il Pontefice.

“Il cuore di Dio, invece, dimentica, perché perdona. Davanti a un cuore pentito, perdona e dimentica. Anche questo è un invito a non fare ricordare al Signore i peccati, cioè a non peccare più. Un cambio di vita, la nuova alleanza mi rinnova e mi fa cambiare la vita, non solo la mentalità e il cuore ma la vita. Vivere così: senza peccato, lontano dal peccato. Questa è la ri-creazione. Così il Signore ci ricrea noi tutti. Cambiare il cuore, cambiare la vita, non peccare più o non fare ricordare al Signore quello che ha dimenticato con i nostri peccati di oggi e cambiare l’appartenenza: mai appartenere alla mondanità, allo spirito del mondo, alle stupidaggini del mondo, soltanto al Signore” ha concluso il suo intervento quotidiano il Santo Padre.

Scritto da Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica e spettatore interessato di tutto ciò che è intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.