Carabiniere morto a Roma, insegnante shock: “Sparate in testa all’assassino”

Il commento dell’insegnante è apparso sotto il post dove la Lega chiedeva ai followers di esprimersi in merito alla foto dell’americano bendato durante l’interrogatorio in caserma

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Nuova bufera sociale sull’omicidio del carabiniere Mario Cerciello RegaUna docente torinese di 46 anni, che insegna in un liceo di Giaveno (Torino), ha invitato su Twitter le forze dell’ordine a valutare “un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese“.

Il commento dell’insegnante, riporta Repubblica Torino, è apparso sotto il post dove la Lega chiedeva ai followers di esprimersi in merito alla foto dell’americano bendato durante l’interrogatorio in caserma.

La professoressa aveva scritto:

È scioccante il fatto che sia stata scattata, pubblicata e che qualcuno si indigni pure dopo l’efferato crimine perpetrato contro il nostro carabiniere. Cari agenti della forze dell’ordine, quando è necessario e non vi è altra scelta un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese”.

La docente si difende

L’autrice del commento si è così difesa:

Sono stata costretta a blindare il mio profilo per i continui insulti diffamatori cui sono stata oggetto tutto il pomeriggio, anche su Instagram, hanno scavato nella mia vita, violato la mia privacy. La mia colpa è aver difeso le forze dell’ordine. Procederò legalmente perché esser equiparata a chi ha offeso l’onore, il decoro, la dignità di un giovane carabiniere brutalmente massacrato, chi ha offeso l’intera Arma dei carabinieri e la famiglia della vittima, non può essere assolutamente equiparato al mio tweet che è stato strumentalizzato. Credo che nei miei confronti sia stato usato un comportamento squadrista”.

Il precedente

Si registra un altro precedente. Eliana Frontini è l’insegnante di Novara finita al centro delle polemiche a causa dell’infelice uscita riferita al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma. Aveva scritto in proposito: “Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza“.

Post che potrebbe costarle la sospensione dall’insegnamento da parte del Ministero, oltre alla denuncia da parte del sindacato di polizia Sap per diffamazione.

La docente novarese si è difesa a sua volta dai veementi attacchi subiti in seguito al posto:

Per motivi che spiegherò solo a chi di dovere, mi sono assunta una responsabilità non mia. Non si è trattato di hackeraggio, semplicemente è stato usato il mio account e il mio computer. Non l’ho detto prima perché non credevo che la vicenda assumesse questo peso…”.

E ha aggiunto: “So chi lo ha scritto ma ne parlerò solo con le autorità competenti e anche questa persona  spiegherà  tutto quando sarà convocata. È pronta a prendersi le sue responsabilità”.

Solo nei giorni scorsi la Frontini si era assunta la paternità del post spiegando di averlo scritto per dire che “Un carabiniere deve mettere in conto certi rischi”. Di fatto, dovrà essere verificata la nuova versione dell’insegnante.

 

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.