Webete: significato e definizione secondo Enrico Mentana

Molte nuove parole arrivano alla ribalta, e molte altre nascono con e per i social: il caso di Webete.

webete mentana

Una nuova figura che ha già iniziato ad apparire in Internet è sicuramente quella di webete. Chi é il webete e che fa su internet? Semplice: compie delle azioni online come googlare o facebookare, leggendo fake news che crede siano vere e le diffonde in rete senza nessun tipo di giudizio o addirittura scrive stupidaggini, con toni aggressivi e post privi di fondamento.

Si sa: la lingua è espressione di un popolo e dell’epoca in cui viene parlata. Se qualche secolo fa si usavano termini come luculliano per lo sfarzo e il lusso, lapalissiano per delle affermazioni ovvie e scontate o gargantuesco e pantagruelico per indicare una eccessiva abbondanza, oggi le cose sono assai diverse.

I tempi si sono evoluti, le persone sono cambiate, la tecnologia ha fatto passi da gigante, cose che fino a qualche anno fa non avremmo mai pensato. E con l’avvento della tecnologia e quindi di un nuovo modo di pensare, la lingua ha inglobato neologismi legati alla natura interattiva degli eventi: si può partecipare ad un webinario, cioè un seminario che può essere seguito comodamente da casa con il computer sulle gambe, o ad una crowdfunding, una raccolta fondi che avviene solo su internet.

Chi è il webete?

Webete è il risultato della crasi di due parole: web ed ebete. Non è difficile da capire il significato di tale parola. La usò Enrico Mentana in termini dispregiativi per riferirsi ad una persona che sui social networks aveva scritto delle vere e proprie idiozie, non conoscendo la reale potenza della rete e quindi usandola per riportare delle sue verità senza alcun filtro.

Ciò avviene perché il fatto di trovarsi dietro uno schermo fa pensare ai leoni della rete di poter scrivere qualsiasi cosa senza alcuna conseguenza fisica. Le conseguenze ci sono lo stesso: un danno alla reputazione, all’immagine e altrettante offese alla persona.

webete mentana

Ma il termine era già presente in ambito informatico da qualche decennio per indicare l’utente ignaro delle potenzialità effettive della rete, che la usa in maniera superficiale senza conoscere a fondo tutti i suoi servizi.

Certo il webete di oggi potrebbe essere il peggiore dal momento che crede che Facebook stesso sia le rete, che sia la Bibbia e quindi quello che c’è scritto su Facebook è legge. Oltre che ignaro è perciò anche ignorante perché ha in mano un mezzo di comunicazione potentissimo e non sa nemmeno come usarlo o in molti casi lo usa in maniera del tutto sbagliata.

Il web è pieno di insidie. Poiché la rete costituisce per noi uno spazio virtuale in cui noi attori virtuali viviamo, compriamo cose, parliamo con altre persone, è giusto tenere sempre un comportamento accettabile. Del resto la vita che noi conduciamo online non è altro che il riflesso di quella offline.