Stamattina a Castignano, in provincia di Ascoli, si sono tenuti i funerali di 2 delle 29 vittime della sciagura dell’Hotel Rigopiano. Dure le parole del parroco che ha puntato l’indice contro chi doveva inviare subito i soccorsi e invece ha tardato causando la tragedia che ha sconvolto l’Abruzzo e non solo.
Marco Vagnarelli e Paola Tomassini, la coppia che è stata trovata senza vita tra le macerie dell’Hotel. Inutile dire come la comunità tutta abbia presenziato con tanta commozione al rito funebre, tra i presenti anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e tutti gli esponenti politici locali. Lutto cittadino proclamato nel piccolo borgo, che ha voluto rendere omaggio così ai loro “fratelli” scomparsi.
Durante l’omelia, dure le parole del parroco don Tiziano Napoletani, che ha lanciato un grido di dolore e di accuse verso le istituzioni, parole accolte e approvate da tutta la comunità. “Non si può morire per una turbina, quella che gli ospiti dell’Hotel stavano aspettando che liberasse le strade innevate per andare via dall’Hotel e che purtroppo non è mai arrivata, bloccando tutti in quella che sarebbe stata una trappola mortale. Chiedo con tutto il cuore a chi di dovere: questi soldi, ma subito, spendiamoli per le cose che servono, non sciupateli, non ve li mangiate”.
Il parroco ha poi così continuato il suo pensiero: “In questi giorni ho avuto tanta rabbia, ma la rabbia non è un sentimento cristiano. La fede deve aiutarci ad andare avanti. Marco e Paola, due morti inutili. Però che siano gli ultimi. Basta, siamo stanchi, tante famiglie sono stanche di vedere i propri figli morti per niente. L’altro giorno ho sentito che c’è un parco macchine dove ci sono non si sa quanti mezzi della protezione civile fermi per la burocrazia. Facciamo schifo. Dio dice aiutati che Dio ti aiuta, ma se non c’è la determinazione dell’uomo a superare le tragedie, allora anche Dio non può nulla”.