Oggi è una data speciale per Simone Cristicchi, cantautore romano che spazia tra l’ironia e la teatralità del suo vasto repertorio, che oggi festeggia il suo quarantesimo compleanno. Un traguardo importante, per un’artista dotato di uno straordinario talento, sia nello scrivere che nell’interpretare.
Nato a Roma il 5 febbraio del 1977, Simone Cristicchi si avvicina sin da giovanissimo dal mondo dell’arte, appassionato di fumetti e di musica. Alterna i suoi interessi al servizio civile, entrando come volontariato in un centro di igiene mentale. Nel ’98 vince il Concorso Nazionale Cantautori, scoprendo il mondo della canzone d’autore. Nello stesso periodo apre i concerti di Max Gazzè e Niccolò Fabi e prepara il suo debutto discografico. Nel 2004 si presenta al Festival di Sanremo con “Studentessa universitaria“, che verrà bocciata dal direttore artistico Tony Renis.
Il successo arriva l’anno seguente, con il tormentone “Vorrei cantare come Biagio Antonucci“, che anticipa l’uscita del suo primo album “Fabbricante di canzoni“. Nel 2006 viene ammesso nella categoria Nuove proposte del Festival, dove si classifica al secondo posto con “Che bella gente“, ma è solo dodici mesi più tardi che arriva la grande consacrazione, trionfando tra i big con la celebre “Ti regalerò una rosa“, che affronta con tatto e delicatezza la storia di Antonio, un uomo rinchiuso per tanti anni in manicomio, brano che gli valse anche il Premio della Critica Mia Martini.
Tra i pezzi che arricchiscono la sua vasta discografia, ricordiamo: “L’Italia di Piero”, “Laureata precaria”, “Meno male”, “La vita all’incontrario”, “La prima volta (che sono morto” e “Mi manchi”. Una vita spesa tra la canzone ed il teatro, grazie agli spettacoli: “C.I.M. – Centro d’Igiene Mentale”, “Li romani in Russia”, “Mio nonno è morto in guerra”, “Magazzino 18″ e “Il secondo figlio di Dio”.