Dopo la magistrale interpretazione di ieri sera durante la prima serata del Festival di Sanremo, arrivano le prime dichiarazioni di Fiorella Mannoia che, nell’odierna conferenza stampa, ha parlato della sua “Che sia benedetta”, brano che l’ha riportata sul palco dell’Ariston a distanza di ventinove anni dalla sua ultima partecipazione.
“La prima è andata – ha esclamato l’artista romana – adesso entrerò con un po’ più di serenità, perché ieri sera il cuore era in gola ed il fiato era corto. Già le prime sono in generale terrorizzanti, ma Sanremo è la madre di tutte le prime. Nonostante io abbia tanti anni di esperienza, quel palco mi sega le gambe. I pronostici che sento in giro mi pesano, addirittura prima di ascoltare la canzone e questo mi ha dato fastidio. Se lo fanno dopo averle ascoltate tutte, allora la cosa mi gratifica, anche se so che sicuramente ci potranno essere canzoni pure più belle della mia”.
“La mia grande soddisfazione è che nei miei passati Festival i brani che ho presentato non si sono mai classificate bene, ma sono rimasti nel tempo, mi auguro succeda pure per questo. E’ la canzone che mi ha portato qui. Quando l’ho sentita la prima volta mi ha talmente tanto emozionato e toccato, così ho pensato che meritasse una platea più vasta. Mi sono consultata con il mio staff ed insieme abbiamo deciso di fare questa follia”, ha sottolineato la Mannoia.
“Io ho sempre dato attenzione alle parole, quando mi propongono una canzone la prima cosa che guardo è il testo, perché la scrive qualcun altro ma sono io che la racconto e ci metto la faccia. Come una sorta di attore, interpreto la canzone non soltanto con la voce, ma con la gestualità e la mia presenza, mi viene naturale farlo. Penso sia una canzone necessaria in un momento come questo, una riflessione sulla vita, in questa crisi globale, trovo che una canzone così spirituale male non ci fa” ha così concluso il suo intervento pubblico Fiorella Mannoia.