La Chiesa cattolica il 25 febbraio festeggia come santo di oggi San Gerlando di Agrigento. A Gerlando si deve la riorganizzazione della Chiesa di Agrigento, una volta divenuto vescovo, dopo il periodo della dominazione araba in Sicilia, avutasi dall’829 al 1086. Gerlando si prodigò a riportare la cristianità nelle terre siciliane dopo secoli.
GERLANDO E LA SUA OPERA PER LA CHIESA
Fu nominato vescovo della diocesi di Agrigento nel 1088, consacrato poi a Roma da papa Urbano XI con la bolla di conferma pontificia del 1098. In pochi anni vescovo Gerlando riorganizzò la diocesi agrigentina, riportando numerosi cristiani al suo cospetto e a costruire l’episcopio e la cattedrale, dedicati alla Madonna e a san Giacomo. Durante il suo vescovato fortificò le mure della città di Agrigento, partecipò poi al convegno di Mazara del 1098, in cui il conte Ruggero I e i vescovi della Sicilia giunsero a un accordo per la ripartizione delle decime.
Gerlando morì il 25 febbraio 1100, e le sue reliquie subirono varie traslazioni a opera dei vescovi agrigentini nel 1159 e 1264. Tuttora è venerato come patrono della città siciliana. La sua opera di ricostruzione della Chiesa cristiana e di grande carità, lo portarono a guadagnarsi la nomina di Santo. Fu elevato agli altari con grande decisione durante il XV secolo.