Carnevale Cucina Tipica: i piatti tradizionali

Il Carnevale è la festività che precede il periodo penitenziale della Quaresima: è stato per secoli un periodo in cui ogni scherzo era lecito con l’aiuto della maschera che nascondeva le singole identità. Spesso questo comportava la sovversione dell’ordine precostituito.

Per correlazione durante il pranzo o la cena di carnevale si può ipotizzare di portare in tavola cibi che sovvertono l’ordine costituito della classica cucina tradizionale. La cucina fusion ad esempio, che abbina ingredienti nati in terre lontane del mondo, potrebbe rappresentare la cucina che sovverte l’ordine tradizionale di ogni cultura gastronomica, in quanto abbinando ingredienti di tante differenti tradizioni sostituisce quelle preesistenti.

Per di più, durante il carnevale, festa in cui i confini tra potere e popolo diventano più labili, anche la scelta di cucinare pietanze agrodolci sarebbe perfettamente calzante. L’agrodolce riesce ad abbinare due sapori nettamente distinti e agli antipodi, creando un connubio piacevolmente disorientante nella sua degustazione, proprio come sono disorientanti il caos, gli scherzi e i festeggiamenti del carnevale.

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CARNEVALE: I DOLCI TIPICI

Ogni regione ha i suoi dolci tipici per questo periodo: a Roma, ad esempio, a Carnevale si consumano i bocconotti di ricotta (dolcetti di pasta frolla ripieni di un composto di ricotta, zucchero, cannella e frutta candita accuratamente tagliata); le castagnole (soffici palline di uova, rum e scorze di limone cosparse di zucchero e cannella) e per finire le classiche frappe o bugie. In altre regioni, specie al Sud, alle frittelle si associano cibi che comportano l’uso della salsiccia suina che dal mercoledì delle ceneri sarà proibita per la dieta quaresimale. In ogni caso, concludere il pasto con le chiacchiere, il classico dolce del giorno della sovversione, è una stabilità che, in un giorno così vivace e frizzante,conferisce un piacere immenso.