Da quasi 60 anni, l’8 marzo è il trionfo della mimosa, profumato fiore con rametti dai pallini gialli, che sboccia nel mese di febbraio. Ma perché è il simbolo della festa della donna? Vediamo infatti i fiorai vendere bellissime composizioni con il giallo predominante, ma non ci siamo spesso interrogati sul significato di tale colore e di tale fiore.
Nel 1946, ad opera delle attiviste Rita Montagnana e Teresa Mattei, l’UDI (Unione Donne in Italia) si decise di adottare la mimosa come simbolo della giornata giornata internazionale dedicata alle donne, peraltro istituita già parecchi anni prima. I motivi sono vari: la mimosa è una pianta pioniera, spontanea, che ben rappresentava la volontà di far valere i diritti della donna e le lotte per rivendicarli. Se la rosa è il simbolo dell’amore e – di conseguenza – il rosso è il colore di San Valentino, le tonalità gialle ci fanno capire come la primavera sia vicina.
Poi fiorisce proprio in quel periodo (fine febbraio) e infine la sua luminosità e solarità, quel giallo vivo e allegro, con i suoi fiori solo apparentemente delicati, ma in realtà forti e orgogliosi, identificano bene l’essere della donna.
Quando si è celebrata la prima festa della Donna in Italia?
L’8 marzo del 1946, dunque, fu celebrata la prima vera Giornata Internazionale delle Donne in tutta Italia, il cui simbolo divenne, appunto, la mimosa. Il termine Festa della Donna è comunque improprio, perché la data dell’8 marzo ha una storia lunga e sofferta, che racconta dei sacrifici di tante donne che hanno combattuto per affermare i propri diritti. Ogni anno anche Google ricorda la ricorrenza sulla propria homepage. Qui il doodle del 2017 e qui il doodle del 2018.