La settimana si apre con una serie di polemiche in tema pensioni. Le ultime notizie di oggi 27 marzo 2017 infatti partono dalla Riforma Pensioni e da come la Uil avanzi altre proposte nel merito a pochi giorni dalla pubblicazione dei decreti attuativi. Poi ci soffermiamo su una circolare che chiarisce come poter beneficiare della RITA e quindi spieghiamo la proposta del professore Cazzola sulle pensioni dei parlamentari.
RIFORMA PENSIONI: LA UIL CHIEDE CORRETTIVI SULL’APE SOCIAL
Manca davvero poco alla pubblicazione dei decreti attuativi per far finalmente partire le misure anticipatorie alla pensione così come dettate nella Riforma, ma le polemiche in merito continuano. Dopo i dubbi della Cgil, ora è la Uil a chiedere correttivi dell’ultima ora in particolare all’Ape sociale. Il sindacato lo fa attraverso Carmelo Barbagallo che sottolinea: “Bisogna meglio chiarire nei decreti attuativi cosa succede se un lavoratore è disoccupato a seguito della scadenza di un contratto a termine e se i sei anni continuativi previsti come requisito per i lavori gravosi siano ancora esistenti. Due punti su cui il ministro Poletti ha detto che il confronto continuava”. Ma il tempo ormai è poco chissà se la richiesta del segretario generale della Uil verrà presa in considerazione.
PENSIONI OGGI: RITA A 63 ANNI COME SE NE PUO’ USUFRUIRE?
E’ stata pubblicata una circolare della Covip che finalmente viene a chiarire come poter usufruire della RITA dai 63 anni. Innanzitutto bisogna sapere che la sigla viene a indicare la rendita integrativa temporanea anticipata e affinché i lavoratori ne possano beneficiare devono rispettare gli stessi requisiti previsti per l’Ape volontario. A differenza della misura pensionistica anticipatoria però non dovranno averlo per forza averlo richiesto. In pratica i lavoratori che hanno una previdenza complementare potranno uscire prima dal mondo del lavoro avvalendosi in tutto o in parte della posizione individuale accumulata e quindi andare a fruire di un reddito che ha una durata massima di 3 anni e 7 mesi: naturalmente l’obiettivo è quello di raggiungere il pensionamento per vecchiaia. Inoltre tra gli altri requisiti che sono stati enucleati nella Circolare si sottolinea come bisognerà avere un’anzianità contributiva minima di 20 anni nel sistema contributivo, avere diritto a fruire di una pensione obbligatoria pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo previsto nell’assicurazione generale obbligatoria e non essere già titolari di un trattamento pensionistico diretto.
PENSIONI PARLAMENTARI: LA PROPOSTA DEL PROF CAZZOLA
Le pensioni dei parlamentari tengono sempre banco e così sulla delicata questione che sta creando nette divisioni nella società civile e non solo interviene anche il professore Giuliano Cazzola che è un esperto di Diritto del Lavoro che nel corso di un’intervista a Famiglia Cristiana fa sapere: “la mia proposta per i parlamentari è che si iscrivano in una cassa separata come succede per i giornalisti, i professionisti, i professori universitari, i consiglieri di amministrazione. Grazie al metodo contributivo un giovane deputato non più rieletto avrebbe un ammontare da aggiungere a quello maturato nella sua nuova attività. Gli alti avrebbero un assegno supplementare se già pensionati o una seconda pensione se iscritti, proprio come nelle categorie professionali degli altri italiani”.