Poletti gaffe sui Giovani: “Il lavoro si trova giocando a Calcetto e non inviando curriculum”

Giuliano Poletti ne combina un’altra. Il ministro del Lavoro, nel corso di un incontro con alcuni studenti, ha sminuito l’importanza di inviare curriculum per cercare un’occupazione. “Il rapporto di lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia. È per questo che lo si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro dei curriculum”, ha detto di fronte alla platea dell’istituto scolastico Manfredi Tanari di Bologna.

POLETTI E IL CALCETTO: LE DICHIARAZIONI CHOC

Le parole di Poletti sul calcetto hanno immediatamente scatenato la polemica sui social network. Anche dalle opposizioni sono fioccate metafore calcistiche: “Dal ministro Poletti arriva l’ennesimo intervento a gamba tesa e, è il caso di dirlo, un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati. Ormai non ci sono più commenti sulla sua scarsa sensibilità. È da cartellino rosso“, hanno scritto in una nota i deputato della commissione Lavoro del Movimento 5 Stelle. Il parlamentare del Movimento democratico e progressista, Arturo Scotto, ha twittato sul filo dell’ironia: “Caro Poletti, il lavoro non si conquista con il calcetto, anche perché tu da ministro non hai dimostrato di essere Maradona“. Insomma un’altra giornata movimentata per l’esponente del governo Gentiloni.

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POLETTI CORREGGE LA FRASE SU CURRICULUM E CALCETTO

Il ministro Poletti ha subito cercato di correre al riparo, precisando il senso della sua affermazione: “Voglio chiarire che non ho mai sminuito il valore del curriculum e della sua utilità. Ho sottolineato l’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola“, ha dichiarato dopo la bufera che si è scatenata con la richiesta di dimissioni. Quindi Poletti ha sostenuto che gli studenti hanno capito cosa intendesse: “Si stanno strumentalizzando alcune frasi che ho pronunciato in occasione di un incontro con gli studenti per parlare di alternanza scuola-lavoro e che gli studenti hanno compreso e condiviso nel loro significato“.