Momenti di tensione che sono durati poco, ma tanto sono bastati per far salire la tensione che già era alta. E’ successo questa mattina al cantiere di Meledugno, in provincia di Lecce, dove devono essere espiantate diverse piante di ulivo per scavare affinché venga impiantato il gasdotto. Le forze dell’ordine hanno dovuto caricare i manifestanti che si erano posti a difesa della zona.
SCONTRI AL CANTIERE DI MELEDUGNO: CHE E’ SUCCESSO?
Già dall’alba nei pressi del cantiere erano appostati centinaia di attivisti che sono contrari alla creazione dell’infrastruttura che deve portare attraverso il mare il gas azero fino in Puglia. Per poter creare questa condotta c’è bisogno di espiantare gli alberi di ulivo che si trovano in località San Basilio. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa si sono presentate sul posto dove deve essere scavato il micro tunnel e dopo aver forzato ha rotto il cordone posto dai manifestanti.
GASDOTTO DELLA PUGLIA: IL VIA LIBERA
A dare il via libera all’espianto di oltre 200 piante di ulivo ieri sera è stata una nota del Ministero dell’Ambiente inviata alla Prefettura di Lecce. Nella nota inviata dal Ministero su richiesta di chiarimenti avanzati attraverso il Prefetto dai sindaci della zona si legge: “Le attività di espianto asseriscono alla fase dei lavori convenzionalmente indicata come fase 0. L’espianto dovrebbe avvenire già da oggi e gli alberi dopo essere stati tolti verranno piantumati nel sito di stoccaggio di Masseria del Capitano.