Quali sono le ultime notizie dal fronte Siria? Dopo l’attacco di questa notte italiana da parte degli Usa si contano sul campo 15 morti di cui 4 bambini. E’ la prima azione di guerra per il neo presidente Donald Trump, il quale, rispondendo ai raid con armi chimiche del 4 aprile scorso attribuiti al regime di Assad ha ordinato agli Stati Uniti di inviare 59 missili Tomahawk lanciati da due cacciatorpediniere Usa nel Mediterraneo orientale. I missili hanno colpito alle 20.45 di Washington, le 3.45 del mattino a Damasco la base aerea di Shayrat, nel centro del Paese.
IL DISCORSO DI TRUMP DOPO L’AZIONE IN SIRIA
Dopo aver visto le immagini catastrofiche in Siria il presidente Trump ha detto “Nessun bambino deve soffrire”. Secondo l’agenzia Sana i missili statunitensi, non avrebbero colpito soltanto la base si Shyrat, ma anche i villaggi circostanti causando la morte secondo l’ultimo bilancio, non solo sei militari della base, ma anche di nove civili, tra cui quattro bambini, per un totale di 15 morti. Invece, secondo le autorità Russe, solo 23 missili hanno raggiunto la base siriana e non si sa ancora con precisione dove i restanti 36 siano caduti.
ATTACCO ALLA SIRIA: IN RUSSIA CONTINUANO LE POLEMICHE
La Tass ha riportato un’affermazione di Cremlino, il quale ha detto che quella dell’America è stata “un’aggressione nei confronti di una nostro alleato”, ma ha evitato di rispondere alla domanda se Mosca aumenterà la sua presenza militare in Siria e aggiunge che solo il presidente Putin può disporre l’aumento delle truppe russe in Siria. Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrovun ha definito l’attacco voluto da Trump, come “un atto di aggressione con un pretesto assolutamente inventato” e “ricorda la situazione del 2003, quando gli Usa e la Gran Bretagna, con alcuni loro alleati, hanno invaso l’Iraq”.
ATTACCO ALLA SIRIA: LE REAZIONI DALL’ITALIA
Il presidente siriano Bashar al Assad, in seguito all’attacco, ha definito l’azione americana “spericolata e irresponsabile”. Per quanto riguarda l’Italia, il Movimento 5 Stelle afferma che “la soluzione ad una guerra non può essere che un’altra guerra” e per questo l’Italia deve restarne fuori. Angelino Alfano, ministro degli Esteri afferma che bisogna tenere sotto controllo le azioni del Mediterraneo e dichiara: “l’Italia comprende le ragioni di un’azione militare Usa proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall’Onu.”