Si chiude una settimana di tante polemiche in tema pensioni. Ma le ultime notizie di oggi 23 aprile 2017 non è che vanno nel senso opposto visto che facendo un punto sui decreti attuativi resta forte la nebulosa su quello che sarà con i ritardi già messi in conto. Inoltre i lavoratori precoci si stanno preparando alla manifestazione di Roma del prossimo 11 maggio, mentre una relazione di Unimpresa fa sapere che lo Stato investirà di più sulle pensioni nei prossimi 4 anni.
RIFORMA PENSIONI: IL PUNTO SUI DECRETI ATTUATIVI
E’ arrivato il momento di fare il punto sui decreti attuativi in materia di anticipo pensionistico. Infatti la confusione regna ancora sovrana in merito alla Riforma Pensioni. Bisogna innanzitutto sottolineare come si prosegue con forti rallentamenti per una Riforma che era stata detta epocale e che invece viaggia, nella sua entrata in vigore, in maniera troppo elefantiaca. Infatti questa settimana Palazzo Chigi ha reso disponibili il primo dei decreti attuativi in materia di anticipo pensionistico ed è quello relativo all’Ape Sociale: lo stesso è ora all’esame del Consiglio di Stato e poi andrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore definitiva. Ma che fine hanno fatto invece gli altri due decreti attuativi? Partiamo dall’Ape Volontario per cui c’è bisogno di più tempo perché alcuni aspetti sono restati irrisolti visto che ancora bisogna chiarire lo scambio tra Inps e settore bancario e assicurativo, la stipula delle convenzioni con gli operatori del settore, come sarà coinvolto l’Inps e l’importo delle rate minime che verranno chieste a chi vi aderisce. Così come sarà impossibile richiedere la RITA visto che c’è bisogno prima di verificare la possibilità per il lavoratore di chiedere l’accesso all’Ape Volontario e solo dopo si potrà procedere in tal senso: altri ritardi che si vengono ad accumulare rispetto alla data fissata del prossimo 1 maggio.
RIFORMA PENSIONI: LA MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI PRECOCI
L’11 maggio data prevista per la manifestazione dei lavoratori precoci a Roma ormai è vicina e così iniziano i primi conteggi su quanti saranno coloro che prenderanno parte al sit-in di protesta davanti a Montecitorio. La richiesta è sempre la solita quella che la Riforma contenga Quota 41 e che inoltre che ci sia una maggiore flessibilità pensionistica che non richieda un prestito bancario come succede per l’Ape e l’abolizione del requisito di età pensionabile legato all’aspettativa di vita. Tutte questioni che verranno portate nella Capitale e i lavoratori precoci, anche grazie all’aiuto dei social, si stanno organizzando per arrivare compatti e numerosi a una manifestazione che vuol dire tanto sul loro futuro così da far sentire forte la propria voce nelle aule del potere.
PENSIONI ULTIME NOTIZIE: GLI INVESTIMENTI DELLO STATO
Qualche buona notizia però riesce anche a trapelare in materia pensionistica. Questa volta ci viene data da Unimpresa che secondo una relazione dettagliata che ha pubblicato analizzando il Documento di Economia e Finanza c’è la possibilità che lo Stato vada ad investire di più sulle pensioni nei prossimi 4 anni. Nella relazione si legge di come la spesa pensionistica aumenterà di oltre 26 miliardi di euro e quindi la spesa totale per le pensioni passerà da 261 miliardi di euro del 2016 a 287 miliardi di euro nel 2020.