Si è arrivati a una prima sentenza nell’ambito del processo per Mafia Capitale, ma il risultato è agrodolce: infatti, sono state impartite pene relativamente severe, ma non è stata riconosciuta l’associazione per delinquere di stampa mafioso. Massimo Carminati, l’ex Nar e Banda della Magliana considerato ai vertici dell’organizzazione criminale che controllava Roma, è stato condannato a 20 anni di carcere, mentre a Salvatore Buzzi, il braccio imprenditoriale dell’associazione a delinquere, è stata inflitta una pena di 19 anni di carcere. Le condanne sono inferiori a quanto richiesto dalla pubblica accusa rappresentata dai pm Cascini, Ielo e Tescaroli.
Niente associazione per delinquere di stampo mafioso
A salvare gli imputati in questo processo è stato il mancato riconoscimento dell’elemento mafioso che ha comportato una sostanziale diminuzione delle pene. L’accusa aveva chiesto 28 anni per Carminati, ma, senza il riconoscimento dell’associazione mafiosa, non è stato possibile comminargli questa pena. La sentenza è stata accolta con grande entusiasmo dal legale di Buzzi che è già pronto a chiedere gli arresti domiciliari per il suo cliente, mentre Carminati ha subito ringraziato la sua legale e le ha chiesto di fargli togliere il carcere duro. misura a cui è sottoposto dal 1 dicembre 2014, data del suo arresto.
Mafia Capitale non è mafia?
Sicuramente quanto avvenuto oggi è un evento di particolare importanza: infatti, sono stati comunque condannati a pene importanti persone che fino a pochi anni fadetenevano un potere pressoché illimitato su Roma. Certo è paradossale che agli esponenti di un’organizzazione da tutti denominata Mafia Capitale non sia stata riconosciuta l’associazione mafiosa e, da quanto emerso sugli organi di stampa, i metodi messi in atto da questi personaggi non erano di molto distanti da quelli tipicamente riconosciuti mafiosi. È solo il primo grado e, pertanto, tutto può succedere, ma questo è senza ombra di dubbio un giorno importante per Roma e la presenza in aula del sindaco Raggi lo dimostra ulteriormente.