È stata una notte movimentata a Chiomonte dove è attivo un cantiere per la costruzione della Tav Torino-Lione: infatti, gli oppositori a quest’opera hanno dato vita a una violenta protesta in cui, tra le altre cose, sono state anche lanciate bombe carta contro il cantiere. La Polizia, con i gas lacrimogeni, ha allontanato i circa duecento attivisti No Tav che si sono ritirati nel loro ”accampamento” di Venaus dove si trovano da circa una settimana.
Protesta No Tav
La protesta contro la il passaggio della Tav Torino-Lione in Val di Susa hanno oramai origini antiche. Questa notte, come anticipato, circa duecento attivisti si sono radunati e hanno in diverso modo cercato di sabotare il cantiere di Chiomonte. Alcuni, come detto, hanno provato a farsi spazio con il lancio di bombe carta contro le forze dell’ordine schierate a protezione del cantiere, altri invece hanno provato a tagliare le reti di recinzione del cancello, mentre altri, dopo aver attraversato il Clarea, hanno tentato di entrare dalla parte posteriore del cantiere. La Polizia, con l’ausilio dei gas lacrimogeni, ha allontanato i manifestanti e, sembra, non si sia fatto male nessuno. Già nei giorni precedenti c’erano stati scontri tra No Tav e manifestanti.
La protesta dei No Tav
Fin da subito la Tav Torino-Lione ha visto tante voci levarsi contro di essa: infatti, è da molti ritenuta un’opera inutile fonte di sprechi e di problemi ambientali nella incontaminata Val di Susa. Tra i tanti oppositori pacifici si sono nel corso del tempo ”infiltrati” alcuni attivisti che hanno dato vita a proteste come quella messa in atto questa notte che vi abbiamo raccontato. La storia della Tav Torino-Lione è emblematica del continuo dubbio che l’Italia vive tra l’andare verso il futuro e rifugiarsi nel passato. Si può discutere di tutto: dai costi all’utilità, ma non possono un manipolo di persone arrogarsi il diritto di bloccare tutto con la forza.