Raoul Bova, noto attore, è stato condannato a un anno e mezzo per evasione fiscale, anche se gli sono stati concessi la non menzione e la sospensione della pena. A decidere la pena per il noto sex symbol è stato il giudice monocratico del Tribunale di Roma che ha inflitto questa condanna nell’ambito del processo che vedeva Raoul Bova accusato di un’evasione fiscale di circa €700.000 perpetuata tra il 2005 e il 2011. Non è la prima star del mondo dello spettacolo a finire nell’occhio del ciclone per problemi con il fisco, problemi che molto spesso si risolvono in maniera molto agevole.
Raoul Bova condannato
La pena inflitta all’attore, vista così, sembra abbastanza esemplare, ma alla fine le conseguenze pratiche saranno molto lievi vista la sospensione della pena applicata. Secondo l’accusa Bova avrebbe truffato il fisco attraverso artefici finanziari messi in atto attraverso la Sammarco Srl, la società che gestisce la sua immagine alla quale aveva trasferito fintamente diritti sui suoi film con fatturazioni false. Il tutto avrebbe consentito all’attore di pagare un’aliquota Iva più bassa nel periodo che va dal 2005 al 2011. Non è stata ritenuta sufficiente la documentazione fornita dai legali al fine di provare l’innocenza di Raoul Bova.
Ancora un Vip con problemi con il fisco
Non è la prima volta che volti noti dello spettacolo o dello sport finiscono nei guai per problemi con il fisco. Particolarmente nota è la controversia tra l’erario italiano e Diego Armando Maradona che per tanti anni ha impedito al fuoriclasse argentino di tornare in Italia, mentre nel mondo dello spettacolo la lista di persone accusate di evasione fiscale comprende nomi del livello di Gianna Nannini, Sofia Loren o Gino Paoli, tutti accomunati da grandi doti artistiche ritenute troppo preziose per dividerne i proventi con lo Stato. Tranne rari casi, alla fine la soluzione di questo tipo di faccende è sempre abbastanza amichevole.