Daria Bignardi non è più la direttrice di Rai 3, ad annunciarlo è un comunicato dell’azienda che parla di una separazione consensuale. Sempre secondo quanto si apprende dal comunicato sopra citato, la Bignardi non avrebbe chiesto alcuna buonuscita alla Rai. Come da prassi, il comunicato rilasciato è ricco di formule e frasi fatte che non dicono nulla di concreto sui reali motivi che hanno condotto a questa separazione, motivi che possiamo provare a ricostruire insieme.
I motivi dell’addio della Bignardi
Non è passata una vita da quando, tra le polemiche innescate da chi la vedeva troppo renziana, Daria Bignardi aveva assunto l’incarico di direttrice di Rai 3, ma la sua esperienza a capo della ”terza rete” non è stata facile e alla fine il suo destino è risultato essere legato a doppio filo a quello dell’ex direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, anche lui dimessosi dal suo incarico poco tempo fa senza richiedere alcuna liquidazione. Evidentemente la Rai sta attraversando una fase di ristrutturazione e, visto anche l’avvicinarsi delle elezioni politiche, si sta assistendo a un rimescolamento delle carte a livello dirigenziale, con il cambiamento a valanga degli occupanti di determinate poltrone.
Chi succederà alla Bignardi?
La notizia era nell’aria già da tempo e già si discute di possibili successori. Le ultime indiscrezioni vedono ancora una donna in pole per il posto di direttrice di Rai 3: Silvia Calandrelli, attuale direttrice di Rai Cultura che potrebbe fare il salto di qualità. Oltre a quello della Calandrelli, anche il nome di Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Teche, sembra molto quotato per una promozione. Al di là dei nomi, bisognerà vedere quali saranno gli indirizzi che la nuova Rai 3 dovrà seguire in questa nuova era televisiva in cui, per forza di cosa,sarà necessario ammodernarsi e rendersi più appetibile anche per un pubblico un po’ diverso da quello storico.