EVENTI NAPOLI – Catania è la Milano del Sud, via Etnea è il salotto buono della città, e da piazza Esposizione in poi, per tutto il corso Italia, eleganti negozi d’abbigliamento. In estate, alla Plaja, serate danzanti e concorsi di bellezza, ma anche interminabili tornei di tamburello. La squadra di calcio è ritornata in serie A, e la villa Bellini, ogni domenica, si riempie di famiglie con bambini che si fanno fotografare accanto alla vasca dei cigni.
Vicino al cinema Lo Pò, più in là, di fronte alla tabaccheria dei Basile si sentono le prime deflagrazioni sonore di Pippo Pernacchia. Tutto cominciava… Gerry Garozzo è un ragazzo diverso della Catania anni ’70 che sogna di entrare nel mondo dello spettacolo, di fare il trasformista. Ma Catania gli sta stretta. Per il suo ventunesimo compleanno vola a Londra e lì incrocerà l’astro nascente del Glam Rock, Marc Bolan. Nella torrida Catania, la sua glam city, assieme ad altri variopinti amici tenterà una rivoluzione di costume, fatta di travestitismo e trasgressione.
La Trama di Glam City, il ritorno di Garozzo da Londra
Dopo Londra tornerà nella sua Catania dove tenterà una rivoluzione di costume. Ma Catania non è Londra e lui non è Bolan, e il suo progetto discografico fallirà assieme alla sua disperata voglia di affermazione personale. Gerry sarà costretto a fare i conti con il suo sogno miseramente infranto: da promessa della canzone a travestito dei viali milanesi. Sogni e realtà non sembrano coincidere mai. Catania è una città che ieri come oggi vive la contraddizione di essere luogo di provincia disperatamente alla ricerca di un riscatto.
Gerry si renderà presto contro che la sua “Glam City”, la sua Milano del Sud è solo una città che, ieri come oggi, rappresenta un luogo di provincia, caratterizzata da abitanti strafottenti, da una movida sfrenata e da un “glam” che raramente riesce a raggiungere. Una piccola city che resta sempre uguale a sé stessa, schiacciata fra il vulcano e il mare. Niente di più e niente di meno.
Interpretato da Silvio Laviano, per la regia di Nicola Alberto Orofino. Una Catania “portata all’ironia” come sottolineano le parole di Giuseppe Fava che riecheggiano nel Chiostro di Ponente del Monastero dei Benedettini. Una Catania un po’ buttana, dove i sogni si infrangono nel muro del perbenismo.
La storia di Gerry Garozzo si snoda senza fronzoli davanti allo spettatore. La regia di Glam city, monologo teatrale è asciutta, essenziale, ben riuscita. Pochi gli elementi scenici, tutti fortemente simbolici: un telo nero come la cenere vulcanica, un paio di scarpe rosa, tacco 12. Parrucche, vestaglie e tannta acqua.
Sul palco uno straordinario Silvio Laviano che regge il tutto con intensità interpretativa oltre un’ora e mezza di spettacolo, senza alcun bisogno di altri per colmare la scena. Un’intensità che il pubblico gli riconosce con ripetuti applausi a fine performance.