Dopo la lettura della lista dei Ministri fatta ieri da Gentiloni, una vera e propria guerra si è scatenata contro la scelta di mettere Valeria Fedeli all’Istruzione. Perché una tale reazione, e soprattutto, da parte di chi?
Valeria Fedeli, neo Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, è un’incallita sindacalista e vicepresidente del Senato. Le sue prime dichiarazioni, dopo l’incarico assegnatole nel nuovo Governo, sono state di ringraziamento e onore per un ruolo così importante per il nostro Paese. Ma la scelta della Fedeli ha già diviso in sue il mondo della scuola, tra chi vede in lei il tanto atteso cambiamento e chi invece, in particolare la destra più cattolica, una minaccia ai valori del Family Day.
Molto secche le parole del deputato della Lega dei Popoli Alessandro Pagano, che ha dichiarato: “La nomina della senatrice Fedeli all’Istruzione significa di fatto l’introduzione della teoria gender a scuola; significa voler creare tensioni, significa voler andare controcorrente rispetto a quanto condannato da Papa Francesco più volte in questi anni. Il Pd ha gettato finalmente la maschera e si pone contro la libertà di educazione dei nostri figli e contro le famiglie”.
Ancora più dure le parole di Generazione Famiglia che in un post su Facebook parla addirittura di dichiarazione di guerra e invita tutte le realtà civiche, sociali e politiche impegnate per il bene della famiglia ad organizzarsi per una manifestazione popolare al Miur. Stesse parole dure anche da parte dei comitati come “Difendiamo i nostri figli” e da Eugenia Roccella, parlamentare di Idea, che definisce il tutto come uno schiaffo al popolo del Family Day. Insomma il mondo della politica in fermento.
Tutt’altri toni arrivano invece dai sindacati, che porgono alla Fedeli i più grandi auguri di buon lavoro: “auspicando che la sua esperienza nell’ambiente sindacale la renda sensibile a un maggiore ascolto delle parti sociali rispetto a chi l’ha preceduta.” e soprattutto ad un cambiamento radicale, e il superamento dei numerosi problemi. Dal canto suo, Valeria Fedeli s’impegna a fare un buon lavoro, dedicandosi alla realizzazione di quella che lei stessa definisce “una scuola di tutti e tutte”.