Morto Alberto Ongaro, scrittore e fumettista, amico di Hugo Pratt

Scomparso lo scrittore, giornalista e sceneggiatore di fumetti. Tra le sue creazioni L’Asso di Picche, La Partita e Athos

Ongaro

Alberto Ongaro è scomparso venerdì 23 marzo 2018. Ai più forse il suo nome non dirà molto. Eppure Ongaro è stato un personaggio poliedrico: scrittore, giornalista, sceneggiatore di fumetti, viaggiatore e partigiano.

Tutti i media che hanno parlato della sua scomparsa hanno citato la sua grande amicizia con Hugo Pratt, il creatore di Corto Maltese, cui aveva dedicato anche un libro nel 1970, Romanzo d’Avventura. Non a caso è stato uno di quegli scrittori italiani prestati alla sceneggiatura fumettistica, come Cesare Zavattini, Mino Milani, Tiziano Sclavi e Giuseppe Pederiali (che si firmava Rubino Ventura).  Senza contare Dino Buzzati che aveva non solo scritto ma anche disegnato un Poema a Fumetti, basato sul mito di Orfeo e Euridice.

L’Antifascismo

Nato 22 agosto 1925 a Venezia, Ongaro era stato arrestato da studente l’11 novembre del ’43 per aver distribuito volantini antifascisti. Dopo un mese di reclusione a Santa Maria Maggiore, venne rilasciato.

Continuò comunque a mantenere contatti con la Resistenza tramite il cognato Franco Basaglia e l’amico Gigetto Velluti. Nonostante ciò, raramente parlava del suo impegno di partigiano, ritenendo di aver solo fatto il suo dovere.

L’Asso di Picche

Parallelamente comincia a frequentare alcuni aspiranti fumettisti con i quali darà vita a quella che oggi sarebbe considerata una pubblicazione indipendente. Si tratta degli Albi Uragano, poi ribattezzati Asso di Picche Comics.

Ongaro
Copertina de L’Asso di Picche

Ongaro qui sceneggia il personaggio principale, ossia l’Asso di Picche, un giustiziere a metà strada tra Batman e Phantom. La sua vera identità è il giornalista Gary Peters che, indossando una maschera e un costume giallo, combatto il crimine con l’aiuto della bella Diana Palmer e del cinese, Principe Wang. Ai disegni ci sono Hugo Pratt e Mario Faustinelli.

Suoi sono anche i testi dell’avventuroso Junglemen disegnato dal  giovane Dino Battaglia. Nello staff della rivista ci sono inoltre Fernando Carcupino, in seguito illustratore dei calendari di Frate Indovino, Paolo Campani, Rinaldo Dami e persino il futuro regista Damiano Damiani.

In Sud America

L’Asso di Picche viene presto notato da Cesare Civita, un ebreo italiano espatriato in Argentina per sfuggire alle leggi razziali. Civita era stato uno stretto collaboratore di Mondadori nelle pubblicazioni nostrane di Topolino e degli altri personaggi Disney. In Argentina aveva fondato una sua casa editrice, le Ediciones Abril e si propone di pubblicare nel paese latino-americano i lavori di Pratt e compagni.

Ongaro
Alberto Ongaro con Hugo Pratt

Una parte dello staff dell’Asso di Picche collabora a distanza, spedendo tavole dall’Italia, mentre altri si trasferiscono in Sud America. Tra questi ultimi c’è anche Ongaro che si troverà a collaborare alla nascita del fumetto argentino.

Tornato in Italia Ongaro sceneggerà sempre per l’amico Pratt L’Ombra, un nuovo giustiziere mascherato, stavolta affiancato da una pantera, che apparirà sulle pagine del Corriere di Piccoli.

Ongaro romanziere

Ongaro fu anche inviato speciale in Inghilterra per L’Europeo. Non si può però non citare la sua passione per la letteratura avventurosa. Tra i suoi idoli Alessandro Dumas, Jack London e Robert Luis Stevenson. Non disprezzava però anche autori di tutt’altro genere, quali Franz Kafka, Julio Cortazar e Giacomo Casanova, del quale conosceva le Memorie a menadito.

Ongaro
Copertina de La Partita

Tra i suoi romanzi, spesso ambientati nella sua Venezia, La Taverna del Doge Loredan, Il Segreto di Caspar Jacobi e La Partita. Quest’ultimo romanzo, uscito negli anni ’80, vinse il Premio Super Campiello e venne adattato per il cinema da Carlo Vanzina.

Il film che ne derivò non è certo il cinepanettone del regista romano, ma una pellicola storica, ambientata nel Settecento con un cast internazionale. Matthew Modine vi interpreta un giovane nobile della Serenissima che sfida ad una partita a carte una perfida nobildonna straniera, impersonata da Faye Dunaway. Lei aveva ridotto in povertà il padre del ragazzo, ma per questa nuova partita chiede come posta in palio l’anima del giovane.

L’ultima fatica di Ongaro è stato invece Athos, rivisitazione delle gesta del celebre moschettiere. L’autore veneziano mette in risalto il lato malinconico di un avventuriero. Forse in questo c’era qualcosa dello stesso Alberto Ongaro.