Il 2018 sarà un anno decisivo per definire la situazione di KME Italia, per il rilancio dello stabilimento di Fornaci di Barga e per risolvere una volta per tutte l’annosa questione che preoccupa i lavoratori in esubero.
Sono emersi dati incoraggianti dai recenti incontri fra il coordinamento nazionale sindacale ed i vertici aziendali di KME sull’andamento aziendale ed i piani industriali del gruppo. Vincenzo Manes, presidente KME, ha predisposto un progetto di rilancio per lo stabilimento di Fornaci di Barga, in provincia di Lucca, basato sull’autoproduzione di energia elettrica per uso diretto ed un aumento dei volumi produttivi che garantisca una piena ripresa dell’occupazione locale.
Il futuro della fabbrica e dei lavoratori è, pertanto, legato al piano con cui KME intenda rilanciare lo stabilimento di Barga, in Garfagnana. L’ipotesi pirogassificatore per la produzione di gas impiegabile per la produzione di energia attraverso l’uso degli scarti di lavorazione dei produttori di cartone per imballaggio del distretto delle cartiere lucchese è divenuta un obiettivo concreto per il gruppo KME, che ha garantito che non vi sarà alcun rischio ambientale. Si attende, pertanto, l’annunciato accordo tra KME, aziende cartarie del distretto lucchese e Regione Toscana.
La realizzazione di un impianto di pirogassificazione che utilizzi gli scarti di cartiera permetterebbe non solo di ritornare alla piena occupazione dello stabilimento, riassorbendo gli attuali esuberi, ma anche di ridurre sensibilmente i costi energetici e dare a KME l’opportunità di conquistare nuovi mercati, tra cui quello tedesco, e riappropriarsi dei clienti persi in passato a causa dei prezzi non competitivi.
Un pirogassificatore per rilanciare lo stabilimento KME
All’intensificarsi sul territorio dell’azione dei movimenti ambientalisti, che si oppongono a qualsiasi forma di incenerimento degli scarti di lavorazione delle cartiere, KME risponde che si tratta di una tecnologia all’avanguardia in termini di rispetto ambientale, già adottata da tempo in molti Paesi del Nord Europa con ottimi risultati, e ribadisce che realizzare un pirogassificatore nello stabilimento KME di Fornaci di Barga sia una scelta sicuramente meno inquinante della
riattivazione dell’obsoleto forno Asarco.
Il gruppo KME si dichiara, comunque, disponibile ad un confronto costruttivo con i comitati ambientalisti ed a considerare misure alternative qualora valutazioni fatte con organi competenti su dati reali (e non solo su supposizioni) dovessero dimostrare gli effettivi rischi che potrebbero derivare da un impianto di pirogassificazione.
Ci sono finalmente buone notizie anche per i dipendenti KME. Dopo anni di difficoltà per i lavoratori che, dal 2013, hanno dovuto rinunciare alla parte variabile del proprio salario, quest’anno sarà possibile erogare un premio di risultato per i lavoratori. Benché si tratti di somme contenute, è indubbiamente un buon risultato, che dimostra che le decisioni prese negli ultimi anni siano state giuste. Tuttavia, si rende necessaria una proroga straordinaria degli ammortizzatori sociali per poter
ritornare ai livelli occupazionali pre-crisi. I volumi previsti nell’anno 2018 non riescono ancora a garantire la piena occupazione negli stabilimenti e l’accordo sindacale sugli ammortizzatori sociali è in scadenza a fine settembre.
È stata annunciata anche la possibile riapertura dell’ex Centro Ricerche e la creazione di un Polo sull’Economia Circolare, che rilancerebbero commercialmente tutto il territorio della Valle del Serchio, creando nuovi posti di lavoro.