Una cosa talmente ovvia che non vale la pena neanche soffermarcisi per quanto sia scontata. Lapalissiano è in sostanza un aggettivo, ormai quasi del tutto in disuso nella lingua italiana, che serve ad indicare proprio un fatto così evidente che sarebbe sciocco anche solo riferirlo. Ma da dove proviene effettivamente il termine lapalissiano?
Lapalissiano, la storia del termine
La storia ci riconduce indietro nel tempo di circa cinque secoli, in Francia, a Lapalisse. Agli inizi del XVI secolo, signore di Lapalisse (termine odierno di La Palice) fu il maresciallo Jacques de Chabannes. È proprio da lui, o meglio da una canzonetta a lui dedicata che deriva il termine: infatti, la canzonetta intonata dai soldati che furono ai suoi ordini fa riferimento alla sua morte nella battaglia di Pavia avvenuta nel 1525.
Una delle strofe indica proprio l’ovvietà della situazione: Ahimè La Palice é morto!/ è morto davanti a Pavia;/Ahimè se non fosse morto/ sarebbe ancora in vita. Gli ultimi due versi costituiscono dunque una verità lapalissiana perché è talmente ovvio che il maresciallo sarebbe ancora vivo se non fosse caduto nella battaglia.
Lapalissiano: errore di trascrittura?
Si pensa però che l’ultimo verso (in francese “il seroit encore en vie”) in realtà possa essere stato trascritto in maniera sbagliata. Infatti se si sostituisce seroit con feroit ed en vie con envie il significato cambierebbe drasticamente: […] se non fosse morto/ farebbe ancora invidia.
Una confusione nella tradizione orale folkloristica francese da far diventare questo errore di trascrittura assai comico per l’epoca, il quale offusca le gesta eroiche del personaggio in questione. Il maresciallo quindi verrà ricordato non per la sua morte gloriosa ma per la sciocca canzoncina.
Lapalissiano in Francese
Presto però la canzonetta venne dimenticata fino a quando nel XIX secolo venne riscoperta dallo scrittore Edmond de Goncourt che creò il neologismo lapalissade: in francese infatti tale termine è sostantivo e sta ad indicare una affermazione o riflessione talmente ovvia da esprimere una banalità. In italiano invece si presenta come derivato di detta parola e quindi un aggettivo: appunto lapalissiano.