Epilessia: un disturbo difficile da gestire soprattutto per chi si trova accanto a chi soffre appunto, di crisi epilettiche. È indubbiamente difficile convivere con un disturbo del genere, ma non impossibile; soprattutto se si ha la fortuna di avere un’insegnante e dei compagni di classe che si mobilitano per affrontare la situazione.
Come? Scrivendo su un cartellone con i pennarelli colorati il compito che ogni compagno deve svolgere quando il loro amico si trova nel pieno di una crisi.
Già, è proprio questo quello che hanno fatto alla scuola Annyka Brandi di Riccione la maestra Elena Cecchini e i suoi piccoli allievi per dare la possibilità ad un bimbo di frequentare le lezioni proprio come fanno come tutti gli altri bambini della sua età.
Compagni aiutano ragazzo con epilessia, l’organizzazione della classe
“Se il ruolo di regista dei soccorsi spetta ovviamente all’insegnante, c’è poi “chi prende il farmaco..chi avverte i bidelli…chi prende dall’armadietto il cuscino”, ed è prevista persino una turnazione degli incarichi, mese per mese, e sostituti, perché non manchi mai sostegno al bambino. In questo modo, spiega la madre.
I suoi compagni si preparano “ad essere utili e a reagire in caso di necessità. Io mi sono fortemente commossa. La maestra ha compiuto un gesto di estrema importanza perché li ha resi partecipi e preparati per una cosa importantissima: Aiutare. Questo è un grande insegnamento di solidarietà. Questi bambini un giorno per strada si fermeranno ad aiutare chi ha bisogno e non si volteranno dall’altra parte! Io ho il magone in gola perché so che in classe non vedono l’ora di avere il nome scritto lì sopra”.
E ancora: “Noi famigliari insegniamo a casa certi valori e principi ma poi è di fondamentale importanza che anche la società segua un certo percorso. Questo foglio per me è la Vita, è amore per il prossimo“, scrive a caratteri cubitali, “è altruismo. Quando una maestra può fare un enorme differenza. Mio figlio sta vivendo tranquillo non solo per noi a casa che cerchiamo di fare un cammino amorevole ma anche perché ha risposte così meravigliose dall’ esterno ma che è sempre un ambiente dove vive. Grazie è poco maestra Elena Cecchini”.
Sono state queste le parole utilizzate da mamma Michela in un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha voluto raccontare come si possono affrontare determinate difficoltà con l’aiuto di chi ci vuole bene.
Certamente un bel messaggio di solidarietà e inclusione sociale da lanciare in una società in cui gli episodi di bullismo sono, purtroppo, all’ordine del giorno.