È proprio vero che chi si accontenta gode. Già, perché se uno è felice di quello che ha e di quello che è fa passi da gigante nell’accontentare se stesso. Meglio godersela subito piuttosto che ambire a fare, ad essere di più perché, in alcuni casi, si rischia di perdere molto. Ce lo dice il favolista greco Esopo (VII-VI sec. a.C.) nel suo racconto La Gallina dalle uova d’oro che alla fine dei conti chi troppo vuole nulla stringe.
Chi Troppo Vuole Nulla Stringe: La favola
Esopo ci racconta che un giorno un contadino trovò nel pollaio un uovo tutto d’oro e lo portò in casa per farlo vedere alla sua sposa. I due capirono subito che sarebbero diventati ricchi, non lavorando più, se avessero trovato la gallina che deponeva queste uova.
Una volta riconosciuta dunque, presero la gallina e la misero in un pollaio costruito solo per lei così da poterla nutrire meglio e farla covare tranquillamente. Allora i due, passato un po’ di tempo e divenuti ormai già abbastanza ricchi, cominciarono a pensare che in realtà, invece di aspettare un uovo d’oro al giorno, potevano benissimo diventare ancora più ricchi in un colpo solo uccidendo la gallina così da prendere tutto l’oro che, secondo loro, custodiva dentro la pancia.
Così fecero ma si resero conto subito che non c’era nessun oro perché la gallina era fatta esattamente come tutte le altre. Il loro sogno svanì e così rimasero senza più gallina che creasse per loro fortuna.
La morale dietro al proverbio
L’insegnamento che ci offre la favola di Esopo è proprio quello di accontentarsi, finché si può, di ciò che si ha perché se si pretende ancora di più si rischia di perdere all’improvviso tutto quanto, come nel caso dei due contadini.
Il proverbio: significato odierno
Il detto popolare “chi troppo vuole nulla stringe” deriva proprio da questa favola e il significato di esso è chiarissimo, cioè quello di non strafare più di tanto perché poi alla fine dei conti ci si può anche rimettere. Infatti tale espressione proverbiale viene usata, al giorno d’oggi, come un commento piuttosto ironico riferendosi a persone che sono state perseveranti nell’agire, cercando di trarre qualche beneficio in più dalla situazione, ma che si sono rivelate fallimentari proprio per il loro desiderio di ottenere sempre di più.
Il detto sembra quasi che avverta del fatto di rimanere cauti e non farsi guidare troppo dalla smania, ammonendo così la persona che vuole sempre le cose migliori per se stessa. Ma allora, stando così le cose, nessuno può cercare di aspirare ad avere ed essere di meglio rischiando pur qualcosa? Tutti sono liberi di farlo. La chiave della salvezza in una qualsiasi circostanza sta nella morigeratezza. Non c’è fretta di raggiungere ciò che si desidera perché se le cose sono fatte bene e con certa misura, l’obiettivo è conquistato. Il significato profondo del detto è proprio quello di sapersi regolare.