Cambiare il dominio di un sito web è sempre un’operazione pericolosa. Soprattutto se si tratta di un portale affermato, ricco di contenuti, con migliaia di parole chiave posizionate ed un elevato trust agli occhi dei motori di ricerca. I rischi, poi, aumentano se la migrazione, vale a dire il passaggio dal vecchio al nuovo dominio, non viene eseguita secondi i criteri richiesti da Google&Co.
Ne sanno qualcosa a Parma, dove si trova l’headquarter mondiale di Barilla, una delle multinazionali più famose d’Italia, tra i leader mondiali del settore food. Lo scorso anno, in seguito al passaggio dalla versione italiana del sito ufficiale (Barilla.it) a quella internazionale con dominio geolocalizzato (Barilla.Com/it-it), si è registrato un incredibile calo del numero di parole chiave posizionato che, ovviamente, ha portato anche ad un drastico calo delle visite (provenienti da motore di ricerca).
A tal proposito, sulla “case Barilla“, è stata realizzata un’attenta analisi da Sitrix che mostra chiaramente come nel 2017 l’azienda di Parma abbia visto la perdita di migliaia di posizionamenti nelle Serp di Google. Il team di Sitrix ha posto sull’accento sul modo in cui è avvenuta la migrazione da Barilla.it a Barilla.com/it-it, individuando (anche abbastanza agevolmente) le cause principali di questo crollo del traffico. Il grafico che segue, in tal senso, è impietoso.
Andando ad analizzare le numerose parole chiave per le quali Barilla ha perso importanti posizioni nelle Serp, il team di Sitrix ha facilmente individuato le vere cause di questo crollo che possono essere di seguito riassunte così:
- riduzione delle pagine con accorpamento di sezioni, etc.;
- redirect 301 settati nella maniera errata, reindirizzando pagina specifiche verso pagine generiche;
- conseguente perdita di autorevolezza agli occhi di Google su tematiche per cui Barilla era leader;
Il risultato di questo mancato match “one to one” tra vecchio e nuovo dominio, che ha riguardato soprattutto pagine di contenuto editoriale legate a piatti e ricette, è stata la consistente perdita di posizionamenti (e quindi di visibilità) del sito Barilla tra i risultati di Google. Numerose pagine che in precedenza erano ben posizionate, garantendo al sito un’importante fetta di traffico organico, sono state eliminate o redirette in maniera errata.
Tradotto in soldoni, lo spider del motore di ricerca non trova più la pagina corrispettiva, quella precedentemente premiata proprio per la ricchezza e l’autorevolezza del contenuto, e Google “declassa” il sito. Le tabelle che seguono, che confrontano il numero di parole chiave posizionate prima e dopo il cambio del dominio, mostrano chiaramente il calo in termini di ranking.
Ora la situazione sta lentamente migliorando, anche grazie all’autorevolezza di un brand come Barilla e alla qualità dei contenuti che l’azienda pubblica su Barilla.Com. Ma è bene ricordarsi di questo caso specifico quando si decide di cambiare il dominio del proprio sito web…
Lunghezza meta description e numero di caratteri, Google fa dietrofront