Nuova scoperta nell’area archeologica di Pompei. Gli esperti hanno rinvenuto la testa di un fuggiasco rimasto ucciso dall’eruzione del Vesuvio nell’agosto del 79 dopo Cristo. Si tratta indubbiamente di una drammatica testimonianza, a riprova della forza devastante della colata piroclastica che seppellì sotto la lava incandescente le città vesuviane.
Il ritrovamento è avvenuto nella Regio V, appartenente al cantiere di messa in sicurezza dei fronti di scavo interni alla città antica, previsto dal Grande progetto Pompei. Le indagini archeologiche in corso stanno interessando pertanto l’area del “cuneo”, posta tra la casa delle Nozze d’Argento e la casa di Marco Lucrezio Frontone.
Il reperto è stato portato ora in laboratorio, dove gli esperti del team di scavo lo stanno analizzando.
Scavi di Pompei: chi è il fuggiasco?
L’ultimo fuggiasco soffriva di un’infezione ossea che gli impedì di scampare all’eruzione.
“Non è morto per choc termico o per il masso che gli è caduto addosso, ma per soffocamento il fuggiasco trovato nelle scorse settimane a Pompei”, ha dichiarato il direttore del parco archeologico di Pompei Massimo Osanna, sottolineando le ultime novità emerse dagli scavi.
“Abbiamo appena trovato anche il teschio, perfettamente conservato e con la bocca spalancata in modo impressionante”, continua l’archeologo. Ciò, ha concluso, “ci fa pensare che il pover’uomo abbia avuto una morte veramente orribile”.