Basta far scorrere del tempo prima che la ruota giri e che il destino colpisca chi deve colpire. Se una persona provoca un torto ad un altra, la stessa persona dovrà aspettarsi il medesimo torto dall’altra o da chi per lui. Chi di spada ferisce di spada ferisce è un detto indica proprio un avvertimento chiaro su ciò che potrà capitare a chi non ha la coscienza pulita e si aspetta di venir pagato con la stessa moneta.
Origine del detto
Chi di spada ferisce di spada perisce non è altro che la traduzione italiana da “Qui gladio ferit gladio perit” un detto latino estrapolato dal Vangelo di San Matteo (4/2 a.C.-70 d.C). Nei suoi scritti si legge “Converte gladium tuum in locum suum; omnes enim qui acceperint gladium gladio peribunt” e cioè “Rimetti la tua spada al suo posto; poiché tutti che quelli che prendono la spada, di spada muoiono” (Matteo, 26 v. 52).
Le parole vennero pronunciate da Gesù e furono rivolte ad un suo discepolo che sguainò la sua spada per proteggerlo dai seguaci di un sacerdote che volevano catturarlo. Il discepolo infatti ferì uno di loro e Gesù lo rimproverò con tale avvertimento.
Significato
Come l’espressione Spada di Damocle così anche il detto attribuisce alla micidiale arma un significato di minaccia: se nel primo caso essa costituisce il pericolo che incombe, nel secondo la minaccia diventa avvertimento, ma molto più subdolo. Subdolo perché ciò che ci si aspetta da un torto subito può capitare a distanza di molto tempo e quindi ci si ritrova a dover aspettare in uno stato emotivo altamente angoscioso. Chi di spada ferisce di spada perisce potrebbe essere molto simile alla primordiale legge del taglione: il detto si basa però su una vendetta dilazionata ed indiretta e non su una regolazione dei conti subitanea poiché sarà il fato e non l’uomo a decidere quando punire il colpevole.
Insomma, chi la fa l’aspetti!