Parte stasera, su Rai 3, un ciclo dedicato al Western di Sergio Leone. Si comincia con “Per un pugno di Dollari”, film che nel 1964 ridisegnò i canoni del genere fino ad allora appannaggio quasi esclusivamente degli americani.
UNA VITA DEDICATA AL CINEMA
Nato a Roma il 3 Gennaio del 1929 dal regista di film muto Vincenzo (in arte Roberto Roberti) e Bice Waleran (pseudonimo di Edvige Valcarenghi), rispettivamente regista e attrice di film muti, Leone inizia a lavorare nel mondo del Cinema appena diciottenne.
Gli anni della giovinezza furono una lunga gavetta in cui il futuro creatore del genere Spaghetti Western sperimentò perfino il ruolo di comparsa nel film “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica. Nel 1959, come assistente alla regia di William Wyler, diresse la famosa scena della corsa delle bighe al Circo Massimo nel film “Ben-Hur”, premiato con 11 Oscar. Nello stesso anno subentrò ad un convalescente Mario Bonnard alla direzione di “Gli ultimi giorni di Pompei”.
Il primo film da regista accreditato fu il Peplum “il Colosso di Rodi”, genere nel quale si era specializzato ma che abbandonò ben presto perché ormai in declino.
GLI SPAGHETTI WESTERN E IL SUCCESSO
Dopo la visione del lungometraggio di Akira Kurosawa “La sfida del Samurai”, che narrava di un samurai che rimaneva coinvolto nella faida tra due famiglie nel Giappone feudale, in Leone nacque l’idea di replicare lo stesso espediente questa volta ambientandolo nell’epoca del selvaggio West.
Prodotto con un budget praticamente irrisorio e con attrezzature e materiali di scarto da altre produzioni, “Per un pugno di dollari” fu un enorme successo internazionale che, anche grazie alla grande colonna sonora di Ennio Morricone e alla storica interpretazione dell’Uomo senza nome affidata dell’allora sconosciuto Clint Eastwood” contribuì a lanciare nell’Olimpo del Cinema il nome del regista.
Con i successivi “Per qualche dollaro in più” e “Il buono il brutto il cattivo” Leone completò la cosiddetta “Trilogia del dollaro” per dedicarsi in seguito all’imponente “C’era una volta il West”, emozionante affresco sulla fine dell’epopea del West, e al drammatico “Giù la testa”, storia dell’amicizia tra un dinamitardo irlandese e un peone durante la Rivoluzione Messicana.
Nel 1984, dopo anni di studi e preparazione, arrivò nei cinema “C’era una volta in America”, epopea di un gruppo di gangsters ebrei a New York. Il film, che copre più di sessant’anni di storia americana, fu l’ultimo lungometraggio dell’autore scomparso nel 1989.
Sergio Leone è oggi considerato uno degli artisti più iconici e che più hanno rivoluzionato il Cinema. Alla sua opera, dalla quale tantissimi registi contemporanei tra cui Tarantino, Scorsese, e Verbinski continuano a trarre grande ispirazione, sarà dedicata una retrospettiva alla Cinémathèque di Parigi a partire dal prossimo 10 Ottobre.
UNA PRIMA SERATA COME QUELLE DI UNA VOLTA
Appuntamento fisso del sabato sera della terza rete della tv di Stato, il nuovo ciclo di film verrà trasmesso eccezionalmente alle 20.30. Se ad alcuni tale scelta ha destato un certo stupore, ad altri è sembrato un tuffo nel passato. Dopo tanti anni, infatti, la prima serata tv torna ad iniziare appena dopo il telegiornale della sera.