A distanza di 48 ore da uno dei degli incidenti più gravi avvenuti in Italia negli ultimi anni, cioè il crollo del Ponte Morandi di Genova, che vede finora un bilancio provvisorio di 39 morti accertati e 16 feriti con ancora decine di dispersi sotto le macerie, scoppia la polemica politica e rimbalza forte il ping-pong di accuse per l’addebitamento delle responsabilità del crollo.
Nonostante, infatti, la Procura di Genova abbia aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti, il Governo, attraverso il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i suoi ministri più rappresentativi, ha lasciato intendere che si muoverà anticipatamente senza aspettare i tempi della magistratura, forzando la prassi e compiendo una scelta senza precedenti.
Crollo Ponte Morandi: le dichiarazioni del governo
Luigi Di Maio, vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, attraverso un post su Facebook, ha attribuito interamente alla società Autostrade per l’Italia S.p.A le responsabilità del crollo, colpevole, secondo Di Maio, di non aver eseguito un’adeguata manutenzione e ha aggiunto di voler procedere alla revoca delle concessioni, auspicando le dimissioni dei suoi manager:
I responsabili della tragedia di Genova hanno un nome e un cognome, e sono Autostrade per l’Italia. Autostrade doveva fare la manutenzione e non l’ha fatta. Bisogna ritirare le concessioni e far pagare le multe. Prima di tutto si dimettano i vertici!
Il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha perseguito la linea giustizialista e di ricerca del colpevole da parte del governo ed ha scritto in un comunicato via Facebook che “chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito. I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto. Abbiamo attuato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni e per comminare multe fino a 150 milioni di euro”.
Le osservazioni sulla revoca delle concessioni ad Autostrade
Matteo Renzi, attraverso un lungo post su Facebook, ha messo in luce che la revoca delle concessioni oltre che frettolosa può essere anche dannosa:
se revochi la concessione paradossalmente fai un regalo ad Autostrade perché devi pagare un sacco di soldi per la revoca e contemporaneamente perdi le opere pubbliche che servono e per le quali loro sono impegnati.
Antonio Di Pietro, ex leader dell’Italia dei Valori ed ex Ministro delle Infrastrutture nel secondo governo Prodi, ha dichiarato che “la sola caduta del ponte non è sufficiente per chiedere la revoca della concessione con Autostrade per l’Italia”.
Lo stesso Enrico Mentana ha fatto notare che “in uno stato di diritto di fronte ad una sciagura si accertano le cause, si verificano le responsabilità civili e penali, si agisce in giustizia e poi si prendono le decisioni conseguenti”.