Quando si pensa al gioco d’azzardo, la prima cosa che salta alla mente è il rischio di subire frodi, imbrogli e furti di qualsivoglia natura.
Ma, con la rivoluzione tecnologica del settore, anche le frodi hanno subito una trasformazione. Oggi, gli illeciti che interessano il comparto dell’azzardo riguardano principalmente il riciclaggio di denaro.
Scopriamo di più.
Parte di questa trasformazione ha coinvolto, di conseguenza, anche la legislazione, in particolare le normative che disciplinano l’azzardo dal punto di vista della sicurezza per gli utenti, ma non solo.
La norma europea: il riciclaggio
Nell’ambiente europeo del gioco d’azzardo, l’Italia è protagonista di una condizione unica: il Belpaese risulta l’unico, tra gli Stati membri dell’Unione Europea, ad avere bandito ogni possibile forma di pubblicità del gioco d’azzardo, una manovra ritenuta esagerata da molti.
Se, a livello unitario, una normativa che disciplini il settore del gioco risulta ancora fortemente carente, lo stesso non si può dire delle leggi antiriciclaggio applicate al settore del gioco d’azzardo e volte ad impedire il riciclo dei capitali illeciti della criminalità organizzata.
Tra le misure contrastanti vi è una recente direttiva, risalente al maggio del 2018, che altro non è che l’ampliamento della precedente, risalente a 3 anni prima. La norma verte sui sistemi di mediazione tra gioco e giocatori, sull’istruzione dei gestori di gioco e sugli automatismi volti a ridurre il rischio legato alle frodi.
Nello specifico, ciò che viene disciplinato dalla direttiva è riassumibile in:
- possibilità di accesso alle singole utenze e ai singoli account di gioco
- divieto di utilizzo di criptovalute, in quanto non rintracciabili e coperte da anonimato
- divieto di utilizzo di carte di credito prepagate erogate da paesi terzi
- scambio e divulgazione di informazioni tra le unità di informazione finanziaria (FIU) e tra le autorità centrali antiriciclaggio dei paesi membri
- riduzione degli interessi economici con paesi terzi
Entrata in vigore nel 2015, contestualmente al verificarsi degli attentati di Parigi rivendicati dallo Stato Islamico, queste direttive antiriciclaggio furono redatte proprio con l’obiettivo di minimizzare i passaggi di denaro illeciti che servivano a finanziare queste stragi. Tra questi, anche il gioco d’azzardo online.
Il Chip Dumping
L’Italia ha recepito queste direttive già da qualche anno, attraverso l’entrata in vigore del Decreto Legge n. 90 emanato il 25 maggio 2017, che andava ad aggiornare il vecchio decreto antiriciclaggio del 2007.
Riguardo all’azzardo online, quali sono i controlli automatizzati che vengono richiesti ai fornitori di gioco?
Sicuramente lo stato dei conti gioco, di quelli inibiti e, in particolare, di quelli caratterizzati da movimenti notevoli, ad esempio quelli in cui emerge un accumulo anomalo di vincite, di perdite o una particolare interazione tra gli utenti. Tra i fattori coinvolti nella direttiva anche gli strumenti di ricarica utilizzati, le fasce orarie e la frequenza di ricarica dei conti gioco, le eventuali anomalie nell’utilizzo del conto gioco, individuabili mediante il monitoraggio della frequenza dei depositi e dei prelievi.
Si tratta di una verifica che viene effettuata al fine di impedire il Chip Dumping, ovvero l’accordo preventivo tra due giocatori su chi andrà a vincere una determinata partita, una pratica molto diffusa nei giochi di coppia. In pratica, i giocatori si passano le chips nei tornei o direttamente il denaro nei cash games.
Fortunatamente, questa grave forma di collusione sembra si stia attenuando, ma, essendo anche molto difficile da individuare, le room, i network e i casinò online dei principali operatori dovranno prevedere delle misure di sicurezza ancora più stingenti ed operare con team molto preparati, specialmente nelle poker room dove il fenomeno risulta molto diffuso.
Il multi-accounting
Oltre alle transazioni, il monitoraggio viene effettuato anche sui conti gioco, in particolare verificando l’attendibilità delle informazioni ad essi legate (come stabilito dal DL 90/17). A tale riguardo, vi è l’obbligo, per gli operatori, di verificare l’identità del richiedente sia in fase di apertura del conto gioco sia per ogni eventuale modifica, ai sensi dell’articolo 24 della legge 7 luglio 2009, n. 88). Inoltre, il gestore deve permettere solamente ai titolari del conto di effettuare operazioni di ricarica e prelievo, così come deve garantire la totale tracciabilità dei flussi finanziari inerenti alle operazioni di gioco.
Infine, importante è anche l’acquisizione e la conservazione dei dati personali degli utenti per un decennio, secondo le vigenti disposizioni in materia di protezione dei dati personali.
Tra le frodi più diffuse nel mondo dei giochi online c’è il multi-accounting, che consiste nell’utilizzo di molteplici alias in funzione dello stesso gioco, così da aumentare le possibilità di vincita. Per fortuna, anche qui, con l’avanzare della tecnologia si possono intercettare con maggiore frequenza questi atti illeciti.