Nelle ultime ore del pomeriggio dell’1 Aprile è stato recapitato un pacco bomba alla sindaca di Torino Chiara Appendino. Il pacco, che sarebbe potuto esplodere, conteneva un ordigno rudimentale composto da fili, batterie e polvere esplosiva. Non è chiaro se l’ordigno sia stato confezionato per esplodere, ma secondo gli artificieri si tratta di tutt’altro che uno scherzo.
La busta è stata indirizzata all’ufficio del sindaco presso la sede principale del municipio. Il mittente fittizio era “Scuola A.Diaz – Genova”, la stessa scuola teatro delle violenze del G8 del 2001. Un intestazione eloquente che – secondo gli inquierenti – richiama all’ambiente degli anarchici e del Centro Sociale Asilo, sgomberato tra le proteste qualche settimana fa.
Il clima a Torino rimane molto teso. Dal 10 Febbraio la sindaca è sotto scorta per le minacce ricevute, una lettera minatoria e diversi manifesti affissi abusivamente sui muri della città con promesse di violenza molto eloquenti.
Tutto il mondo della politica e delle istituzioni ha espresso la propria solidarietà alla sindaca. Ha scritto il premier Conte:
Esprimo piena solidarietà alla sindaca di Torino, vittima di un gravissimo atto intimidatorio. L’intero governo è al suo fianco. Lo Stato non permetterà che minacce del genere le impediscano di esercitare appieno il suo ruolo
Stesso tenore di commenti da ANCI, CGIL ed altre associazioni. Proseguono le indagini della Polizia dopo che il palazzo comunale è stato messo sotto stretta soveglianza.