La Camera ha approvato la proposta di legge sul ripristino dell’educazione civica a scuola, in ogni grado e ordine. L’esito positivo è frutto di 451 voti favorevoli contro tre astenuti sul reintegro della materia nell’istituzione scolastica, e adesso la palla passerà all’esame del Senato. Precedentemente era stata approvata la legge sulla legittima difesa.
I punti salienti della legge
Il testo dell’emendamento prescrive anzitutto 33 ore ore di studio della nuova materia, atta a sviluppare in ogni studente “la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società. Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sono avviate dalla scuola d’infanzia”.
Tematiche importanti saranno Costituzione, istituzioni dello stato e dell’Europa, Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, elementi fondamentali di diritto, educazione ambientale, educazione alla legalità, educazione al rispetto e al patrimonio culturale, promozione dell’educazione stradale e al volontariato. Anche i Comuni potranno promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole.
Il provvedimento prevede altresì l’istituzione della Consulta dei diritti e dei doveri dell’adolescente digitale, che opera in coordinamento con il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo.
Altri punti salienti sono:
- l’aggiornamento del Piano nazionale di formazione dei docenti al fine di ricomprendervi le attività sulle tematiche afferenti all’insegnamento dell’educazione civica, con un fondo di 4 milioni annui dal 2020;
- il rafforzamento della collaborazione scuola-famiglie, anche integrando il Patto educativo di corresponsabilità ed estendendo alla scuola primaria;
- l’istituzione dell’Albo delle buone pratiche di educazione civica e un concorso nazionale annuale per ogni ordine e grado di istruzione per la valorizzazione delle migliori esperienze;
- la presentazione al Parlamento, ogni 2 anni, da parte del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di una relazione sull’attuazione della legge, anche al fine di un’eventuale modifica dei quadri orari volta a introdurre un’ora di insegnamento specificamente dedicata all’educazione civica.
Abolite le note sul registro nelle scuole elementari
Altra novità in ambito scolastico è l’abolizione delle note sul registro nelle scuole elementari. De facto, gli alunni non saranno più soggetti alle sanzioni disciplinari, concernenti per l’appunto le sul registro e le espulsioni.
L’emendamento al ddl che sancisce l’introduzione dell’educazione civica a scuola abroga a sua volta gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928 che prevedeva queste punizioni. “Un segno di civiltà – spiega il presidente della Commissione Cultura e Scuola della Camera, Luigi Gallo -. Stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione“.
Ad esempio l’articolo 414 del Regio Decreto disciplina che:
Verso gli alunni che manchino ai loro doveri si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.
Invece la nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori.