Foggia e Palermo retrocessi in Serie C oggi: ecco perché

Il Tribunale Federale Nazionale della FIGC ha emesso oggi la sentenza in seno alle irregolarità riscontrate. Le due squadre sperano nel ricorso

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Grandissimo scossone nel campionato di Serie B. Il Tribunale Federale Nazionale della FIGC ha preso una clamorosa decisione: Palermo e Foggia retrocesse in Serie C, aggiungendosi di fatto a Carpi e Padova.

Lo rende noto il comunicato ufficiale numero 75 del 13 maggio, nel quale si legge che “la Lega B procede al completamento delle retrocessioni, di cui tre già avvenute sul campo in data 11 maggio 2019 (Foggia, Padova, Carpi) e la quarta (Palermo) decisa dalla Giustizia sportiva”.

Di conseguenza, la classifica di Serie B è stata ridisegnata: i playout per la permanenza nel campionato cadetto sono stati annullati, mentre rimane confermato il calendario riguardante i playoff per la promozione in serie A. Dunque Salernitana e Venezia sono salve, mentre il Perugia parteciperà ai playoff.

Palermo retrocesso in serie C

Una spada di Damocle con effetto immediato: il Palermo, che aveva appena concluso il campionato di serie B al terzo posto, è stato retrocesso in serie C. La decisione è frutto della sentenza del tribunale federale nazionale della FICG sull’illecito amministrativo contestato dalla Procura alla società siciliana. In più, il tribunale ha dichiarato inammissibile il deferimento nei confronti dell’ex presidente Zamparini. Al Palermo non resta che ricorrere in appello entro 48 ore, e attendere il verdetto di secondo grado entro dieci giorni.

Il Tribunale Federale Nazionale “ha deliberato all’unanimità di renderla immediatamente esecutiva e di procedere con le partite dei playoff con le date programmate lo scorso 29 aprile”. “Le quattro squadre retrocesse in C sono dunque Foggia, Padova, Carpi, e Palermo (come deciso dalla giustizia sportiva)”.

Al Palermo, si legge nelle motivazioni del Tfr, viene contestata “una sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e volta a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società deferita”. Secondo i giudici federali il “quadro descritto emerge in tutta la sua gravità”.

“A fronte di tali circostanze – si dichiara-, è derivato il compimento di attività chiaramente elusive, idonee a non fotografare la reale situazione della società, proseguite ininterrottamente dal 2015 al 2018 e aventi il loro apice relativamente al bilancio al 30 giugno 2016 le cui alterazioni, per quanto risulta dagli atti oggetto del giudizio, hanno consentito di conseguire l’iscrizione al campionato di calcio 2017/2018″.

Non ha nascosto la propria amarezza il ds del Palermo Rino Foschi, che all’Italpress ha così commentato:

Non c’è niente da commentare, solo da prendere atto che siamo in un Paese particolare. Quello che abbiamo fatto quest’anno ha dell’incredibile, abbiamo lavorato con grande serietà e professionalità. In estate abbiamo presentato un’iscrizione regolare, è stato fatto un grande lavoro, un mercato in attivo, abbiamo pagato tutti gli stipendi regolarmente, oggi mi sento molto amareggiato.

Non ho una risposta a questa decisione, potevo capirla in caso di irregolarità nell’iscrizione al campionato ma la Covisoc ha confermato che tutto era regolare. E’ una vergogna che arrivi una sentenza del genere che punisce una città intera, una tifoseria e il nostro lavoro. L’azienda calcio è un’azienda che produce è importante per il Paese, Palermo è la quinta citta d’Italia, non si può subire questo trattamento. I prossimi gradi di giudizio? Resto fiducioso, ma in questo paese non credo più a niente”.

 

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.