Anno 1972, un diploma di violino al Conservatorio di Piacenza e un diploma in Composizione al Conservatorio di Milano, oltre ad un percorso di studi in Giurisprudenza. All’interno del ciclo “Aperitivo d’autore” abbiamo intervistato il Maestro Livio Bollani, nel bucolico scenario di Podere Casale, splendido agriturismo vicino a Milano.
Maestro Livio Bollani, questa poliedricità di formazione oggi si rispecchia in tre attività che porta avanti con successo. Quella di compositore, quella di insegnante e quella di organizzatore di eventi musicali. Come convivono queste diverse anime?
Ho sempre avuto la passione dell’organizzatore: pensi che da ragazzo sognavo di fare il regista, non l’attore… Ho trovato una via preferenziale operando nel mio ambito, quello della musica. La Composizione è una materia che dà una visione molto ampia della musica. Continuo a lavorare come compositore ed insegno Armonia e Composizione al Conservatorio di Catanzaro.
Per quanto riguarda invece il lavoro di organizzatore di eventi musicali, per cui mi è fondamentale anche quella parte di competenze che ho acquisito studiando prima Ragioneria e poi Giurisprudenza (si pensi ad esempio all’importanza di individuare le fonti di finanziamento legate ai bandi), dirigo la Fondazione Val Tidone Musica, con sede a Sarmato (PC), e l’Accademia del Ridotto, ente in provincia di Pavia che opera nel campo dell’alta formazione artistica e musicale. L’Accademia organizza sia corsi annuali che masterclass con docenti di profilo internazionale.
Tra i suoi maggiori successi a curriculum c’è sicuramente il Val Tidone Festival, che quest’anno è arrivato alla sua 22esima edizione. Ci racconti come è nato…
Era il 1990, avevo 18 anni e gestivo una scuola di musica per ragazzi insieme a mio padre a Stradella, dove tutt’ora vivo. Ero uno studente agli ultimi anni del Conservatorio. Ci contattarono da Pianello Val Tidone e ci chiesero se volessimo rilevare la locale scuola di musica. Accettammo.
Nell’autunno 1997, a 25 anni, andai dal sindaco di Pianello da direttore di questa scuola dicendo che volevo organizzare un Concorso di musica e ottenni un contributo.
La prima edizione registrò un numero importante di iscritti: arrivarono 120 persone da tutto il mondo. Visto il successo, l’anno successivo, per la seconda edizione, prevedemmo 5 giorni di audizioni, dal mercoledì alla domenica. Da qui pensai all’esigenza di creare dei contenuti per le persone che si fermavano lì tutti e 5 i giorni. Misi a programma dei concerti serali, ma in realtà l’affluenza arrivò per lo più dal pubblico locale. Lì capii che l’idea poteva funzionare, ma non necessariamente doveva essere legata al Concorso. L’anno successivo i concerti si svilupparono su un calendario autonomo, coinvolgendo altri comuni della Val Tidone oltre a Pianello, e nacque il Val Tidone Festival. A distanza di più di vent’anni, Concorsi Val Tidone e Val Tidone Festival continuano a braccetto, regalandoci ogni anno grandi soddisfazioni.
Oggi i numeri del Val Tidone Festival sono davvero significativi, e si tratta di un appuntamento che ricopre un grande prestigio. Come si è evoluto nel tempo?
Dal 2000 il programma si è ampliato, e si è ampliato anche il coinvolgimento dei Comuni. Il Festival ha continuato a mantenere un contatto con il Concorso (il quale fa registrare annualmente centinaia di iscritti: pensi che in alcune annate si è arrivati a punte di 400/450 persone), nel senso che il cartellone è costruito cercando di combinare artisti di fama mondiale a giovani di talento, in primis gli stessi vincitori del Concorso.
Il Val Tidone Festival oggi è la rassegna concertistica itinerante più grande della provincia di Piacenza, con più di 20 date in programma ogni anno. A livello regionale si tratta davvero di una realtà rara.
Oltre al valore prettamente artistico, quale ruolo ha il Festival sul territorio?
Pensiamo solo che in una stagione vengono occupati più di 2000 posti letto e serviti 4/5.000 pasti. La forza del Festival non sta solo nel suo valore prettamente artistico e culturale, ma anche nel riscontro di pubblico e di valorizzazione del territorio. Gli appuntamenti si svolgono in castelli, ville, palazzi e piazze, portando fisicamente le persone alla scoperta del territorio.