L’Ungheria non parteciperà ad Eurovision: secondo funzionari della TV di stato sarebbe un concorso troppo gay
Arriva la notizia del ritiro dell’Ungheria dall’Eurovision Song Contest 2020: la manifestazione che mette a confronto cantanti e gruppi di ogni stato geograficamente europeo. L’edizione del concorso, che si terrà in Olanda a Maggio 2020, sarà la prima in dieci anni a non aver concorrenti ungheresi in gara.
Anche in questo caso, la motivazione ufficiale della defezione non è stata comunicata, ma informalmente si ritiene che l’Ungheria non voglia partecipare ad una manifestazione con “troppi omosessuali”. Una fonte dell’emittente nazionale anonima ha fatto sapere al The Guardian che il governo locale di destra disapprova la partecipazione di alcuni candidati del passato appartenenti alla comunità LGBT (ad esempio la drag queen Conchita Wurst).
Eurovision 2020: La risposta ufficiale ed i retroscena
La risposta ufficiale dell’emittente nazionale, invece, è vaga e cita ragioni di circostanza:
Invece di prendere parte all’Eurovision Song Contest nel 2020, sosterremo le preziose produzioni create dai talenti della musica pop ungherese
La polemica, però, non si placa: un portavoce di Viktor Orban ha definito false le accuse mosse alla decisione, e che quindi il motivo del ritiro non abbia presupposti omofobici. Tuttavia, dato che il commento reso al Guardian non è ufficiale, non si può dare una risposta certa.
È certo, invece, che ampi settori di esponenti governativi (alcuni di questi inseriti nella televisione di stato) mal sopportano l’Eurovision proprio per ragioni omofobiche. András Bencsik, commentatore televisivo, ha definito il contest come “flottiglia omosessuale”, aggiungendo che:
Accolgo con favore la decisione che l’Ungheria non faccia parte della flottiglia omosessuale a cui è stata ridotta questa competizione canora internazionale in cui la distruzione della pubblica decenza avviene tramite travestiti che strillano e donne barbute
Sembra quindi chiaro il contesto che ha spinto la nazione a ritirarsi. Intanto è stato anche pubblicato il logo della nuova edizione, al centro di dibattiti sui social. Per fortuna, la notizia dell’abbandono ungherese pare essere già passata in secondo piano.