Il direttore di Libero Vittorio Feltri e il direttore responsabile Pietro Senaldi sono stati rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Catania con l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti di Virginia Raggi.
Il fatto in questione attiene a un’apertura del quotidiano del 10 febbraio 2017, dedicata alla prima sindaca di Roma con il titolo “La patata bollente”. Nel medesimo quotidiano, precisamente in prima pagina, figuravano oltre modo l’articolo di Feltri “condito dai più beceri insulti volgari, sessisti rivolti alla mia persona: nessun diritto di cronaca esercitato né di critica politica… semplicemente parole vomitevoli”, ha evidenziato la prima cittadina romana, e l’occhiello recante la scritta “la vita in agrodolce della Raggi”.
Vicenda che, annuncia la stessa Raggi su Facebook in un lungo post, “è finita in un’aula di tribunale”.
Feltri rinviato a giudizio: Il commento di Virginia Raggi
Secondo Virginia Raggi si tratta di “un primo importante risultato. Non tanto per me, ma per tutte le donne e tutti gli uomini che non si rassegnano a un clima maschilista, a una retorica fatta di insulti o di squallida ironia. E il mio pensiero va a tutti coloro, donne e uomini, che hanno subito violenze favorite proprio da quel clima”.
Non ha risparmiato un attacco a “pseudo-intellettuali, politici e alcuni giornalisti che fanno da megafono ai peggiori luoghi comuni, nella speranza di vendere qualche copia o conquistare qualche voto in più, arrivano persino a infangare la memoria di figure istituzionali come Nilde Lotti o a insultare le donne emiliane e romagnole”.
Per questo motivo, ha concluso la sindaca, “patata bollente e tubero incandescente mi scrivevano..io non dimentico…vediamo come finisce in Tribunale questa vicenda”.
Molti ricorderanno un ‘raffinatissimo’ titolo che mi dedicò oltre due anni fa il quotidiano Libero, “La patata…
Gepostet von Virginia Raggi am Donnerstag, 12. Dezember 2019
Feltri rinviato a giudizio: Il titolo di Libero
