Il 2020 è stato l’anno della digitalizzazione e il 2021 non sarà da meno, tra opportunità da cogliere e alcuni dubbi da sciogliere.
Sono svariate, infatti, le situazioni in cui il termine entra nel discorso: in azienda, in riferimento alla Pubblica Amministrazione, quando si approfondisce il tema della scuola o addirittura delle città intelligenti. Eppure, la frequenza sembra non aver chiarito tutte le incomprensioni. Come questa: cosa differenzia l’identità Digitale dallo SPID? Oppure: cos’è la firma digitale? In questo articolo proviamo a fare chiarezza.
Firma digitale: cos’è e come si ottiene?
Come intuibile già dal nome, la firma digitale è l’equivalente informatico della tradizionale firma autografa.
Creata per attestare la veridicità, l’autenticità, la validità e la paternità dei documenti, è il risultato di una articolata procedura informatica, basata su tecniche crittografiche e chiavi asimmetriche, che consente di attribuire valore legale ai documenti firmati sul computer.
Così si legge nel Codice dell’Amministrazione Digitale (articolo 24, dlgs 82/2005): “La firma digitale deve riferirsi in maniera univoca ad un solo soggetto ed al documento o all’insieme di documenti cui è apposta o associata. L’apposizione di firma digitale integra e sostituisce l’apposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi di qualsiasi genere ad ogni fine previsto dalla normativa vigente”.
Sono diversi i provider qualificati in Italia che permettono di ottenere la firma digitale gratis o a prezzi in linea con il valore della soluzione offerta. InfoCert, ad esempio, prevede pacchetti e prodotti diversi a seconda dell’esigenza da soddisfare.
A cosa ci si riferisce con identità digitale?
Seppur a volte vengano – erroneamente – usati come sinonimi, SPID e identità digitale non sono la stessa, identica cosa. Con identità digitale si fa riferimento a quell’insieme unico di dati e informazioni che definiscono un soggetto e lo identificano dal punto di vista digitale.
In questo senso, l’identità digitale costituisce la rappresentazione virtuale dell’identità reale, di cui si usufruisce nelle interazioni elettroniche con persone o sistemi informatici. Concretamente è la chiave di accesso ai diversi servizi pubblici o privati che utilizzano tale sistema per il riconoscimento.
Per ottenere l’identità digitale è necessario rivolversi a uno dei diversi Identity Provider accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e fornire i documenti richiesti.
Cosa si intende con SPID?
Al contrario, lo SPID non è altro che il Sistema Pubblico per l’Identità Digitale, ovvero il sistema che gestisce gli accessi in rete e garantisce “ai cittadini e alla imprese un accesso unico, sicuro e protetto ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti”, come si legge sul sito dell’AgID.
Ogni servizio erogato è accessibile attraverso l’uso delle credenziali personali (username e password), differenziate a seconda del livello di sicurezza richiesto per l’accesso stesso.
Attualmente sono 3 i livelli di sicurezza dello SPID:
- Primo livello: caratterizzato dal nome utente e dalla password
- Secondo livello: al nome utente e alla password si aggiunge un codice temporaneo di accesso, fornito o tramite messaggio sullo smartphone o attraverso l’uso dell’app
- Terzo livello: oltre al nome utente e alla password richiede un supporto fisico particolare per la gestione delle chiavi crittografiche, che garantiscono il massimo livello di affidabilità e sicurezza disponibile