Ennesima strage di migranti nelle acque del Mediterraneo. Poco fa, un barcone con 107 migranti è affondato a 30 km dalle coste al nord della Libia, nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Immediati i soccorsi delle autorità, che al momento hanno estratto dalle acque 8 morti e 4 persone vive.
Le operazioni di soccorso sono coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma, coadiuvata dalle autorità locali. Probabilmente la tragedia è avvenuta perché la condizioni meteo nelle zone del disastro sono pessime. Ad aiutare i soccorritori a salvare quante più persone possibili sono state dirottate unità aeree ed elicotteri, ma anche alcuni mercantili per aiutare nei soccorsi e caricare eventuali naufraghi estratti in salvo. Le operazioni sono ancora in corso e il bilancio delle vittime potrebbe però aumentare con il passare dei minuti.
Un naufragio causato dalle pessime condizioni meteo tanto che pure i soccorsi non riescono ad agire con la massima celerità. Solo questa mattina un altro barcone era stato soccorso prima di potersi capovolgere a largo di Lampedusa. In questo caso a bordo sono stati trovati 3 morti e altri migranti in condizioni di salute pietosa. Insomma la tratta di esseri umani non cessa così come non diminuisce il rosso sangue di cui si macchia il Mar mediterraneo.
Tra i tanti problemi anche la situazione politica libica che non da certezza di poter rispettare i patti che l’Europa cerca di stringere per cercare di frenare un flusso migratorio sempre consistente e dove a guadagnare sono solo coloro che mettono su barconi destinati ad affondare tante povere anime che cercano solo un futuro migliore.