Salta la mediazione col Ministero. Fallita anche la seconda fase della procedura che doveva portare a scongiurare l’ennesimo sciopero di Alitalia, con un appello al Ministero ch è rimasto inascoltato. Molto probabilmente lo sciopero si terrà il 23 febbraio.
Questo ennesimo colpo di scena porta l’ad di Cramer Ball a presentare entro la prossima settimana, al Governo, un piano di rilancio che comprenda anche un accordo complessivo con i dipendenti. Nell’incontro di oggi, le parti si sono confrontate senza però arrivare ad un accordo. Non è stato quindi possibile arrivare ad una soluzione che conciliasse le due parti.
Sul tavolo della vertenza è finito il piano di taglio dei costi che prevede circa 1600 esuberi. Sul piano delle rotte invece, i vertici miano ad ottenere un’ulteriore liberalizzazione per Milano-Linate e una continuità territoriale con Roma -Reggio Calabria.
Riguardo alla situazione di Alitalia, si è espresso anche il numero uno di Ryanair che ha ritenuto che Alitalia dovrebbe svincolarsi quanto prima dai vincoli con Airfrace per poi potersi unire a compagnie come la Rayanair. “Nella situazione in cui si trova è difficile che possa cooperare con noi- queste le sue parole –prima deve liberarsi dai vincoli con Air France. Alitalia non potrà mai essere una compagnia low-cost, deve risolvere la situazione con Air France, liberarsi dai vincoli che ha sui voli a lungo raggio e deve poi cooperare con una compagnia come noi”.