Non è stato trovato nessun accordo tra Almaviva, azienda di Call Center, e Governo; chiude quindi la sede di Roma. Non è quindi servito l’incontro organizzato dal viceministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellannova, con i vertici dell’azienda. Le lettere di licenziamento ai lavoratori (1666) sarebbero già partite.
La settimana scorsa era stato trovato un accordo per la sede di Napoli, che invece non era stato formalizzato a Roma per via dell’opposizione delle RSU della capitale, e senza il consenso di queste ultime, adesione dei segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil non produce alcun effetto.
Così se nella città campana da Gennaio scatterà la cassa integrazione per tre mesi (Gennaio a zero ore, Febbraio al 70%, Marzo al 50%), a Roma non sembrano più esserci margini per la trattativa. Proprio ieri infatti il Gruppo Almaviva aveva emesso un comunicato in cui rifiutava un ulteriore prolungamento delle trattative.
Eccone uno stralcio qui di seguito: «In linea con quanto sempre dichiarato e preso atto del pronunciamento unitario delle rappresentanze sindacali, dal 22 dicembre il sito operativo di Roma ha cessato ogni tipo di attività. Oggi, solo chi non conoscesse la normativa o pensasse di ignorarla potrebbe ritenere di riaprire un procedimento formalmente concluso e sottoscritto dalle parti congiuntamente ai competenti rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro. La norma, infatti, passati i 75 giorni di procedura volta a ricercare ogni strada possibile per arrivare ad un’intesa, non dà spazio a possibilità di ripensamenti successivi, né consente eventuali integrazioni o modifiche al testo d’accordo. L’ipotesi di attivare una trattativa supplementare, oltre che fuori da ogni logica ed in contrasto con il mandato di rappresentanza sindacale dichiarato, risulta inoltre legalmente e tecnicamente impossibile perché invaliderebbe l’intera procedura conclusa con la mediazione del Governo».
Al comunicato hanno poi seguito i fatti, con lo stop di ogni trattativa, arrivato nell’incontro di oggi con il governo.