Se il senso dello sciopero è quello di creare un disagio serio alla clientela e all’azienda, i lavoratori Amazon di Castel San Giovanni ci sono riusciti in pieno. I lavoratori, infatti, hanno deciso di scioperare nel giorno del Black Friday, ovvero il 24 novembre.
La giornata di saldi “pazzi” passata alla cronaca per l’immenso giro d’affari che riesce a concretizzare in sole 24 ore, si svolge principalmente online su virtual market come Amazon. La catena di distribuzione, però, si è più volte trovata sotto la lente di ingrandimento per le pessime condizioni retributive e contrattuali offerte ai lavoratori.
Per questo le maggiori sigle sindacali come CGIL, CISL e UIL hanno deciso di proclamare lo sciopero totale nel primo centro di smistamento e magazzino di Amazon Italia. Molto chiare le rivendicazioni sindacali: “I ritmi lavorativi non conoscono discontinuità, le produttività richieste sono altissime e il sacrificio richiesto non trova incremento retributivo oltre i minimi contrattuali”.
Black Friday, la difesa di Amazon
Si difende invece l’azienda di Jeff Bezos che dichiara di offrire condizioni migliori ai lavoratori di altre aziende che operano nello stesso settore. Quello della logistica, infatti, è uno dei settori più a rischio, dato le condizioni sub-umane a cui sono costretti i lavoratori. Si ricorderà l’episodio di qualche mese fa, quando a rimanere ucciso durante una protesta fu un operaio GLS.
D’altra parte, il colosso americano tranquillizza i clienti: “Il centro di distribuzione di Castel San Giovanni fa parte di un network italiano ed europeo – così continua il comunicato dell’azienda – Restiamo focalizzati nel mantenere i tempi di consegna ai clienti per la giornata del Black Friday e per le giornate successive”.
Si pone ancora di nuovo e tristemente il tema del lavoro, che fa ancora più male in queste giornate di spese pazze. Come a ricordare che dietro queste grandi iniziative promozionali a contrarsi è sempre il costo del lavoro.