Prima vittima del coronavirus in Italia. Si tratta di un uomo di 78 anni morto poco dopo le 22.45 all’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova. La vittima era ricoverata insieme ad un’altra persona, entrambi anziani risultati positivi e residenti a Vo’ Euganeo. La conferma è arrivata dal governatore della Regione, Luca Zaia che ha dichiarato: “Non c’è stato neppure il tempo per poterlo trasferire”.
Una preghiera per la prima vittima italiana del Coronavirus e un pensiero alla sua famiglia. Forse ora qualcuno avrà capito che è necessario chiudere, controllare, blindare, bloccare, proteggere?
Gepostet von Matteo Salvini am Freitag, 21. Februar 2020
La vittima, riferisce Il Gazzettino, è Adriano Trevisan, titolare di una piccola impresa edile nonché padre dell’ex sindaco di Vo’, comune del tutto isolato per evitare il rischio di nuovi contagi. Era ricoverato da circa 10 giorni per precedenti patologie.
Nel pomeriggio di venerdì 21 febbraio Luca Zaia aveva affermato: “Per noi le analisi sono positive, stiamo aspettando la conferma dallo Spallanzani, ho parlato più volte con Borrelli oggi pomeriggio, sono due cittadini di Vò Euganeo, uno del ’42 e uno del ’53, uno in condizioni critiche in terapia intensiva. Siamo preoccupati”.
Intanto salgono a 15 i casi di contagio in Lombardia, nel Lodigiano, e uno in Veneto, nel Padovano.
Primo morto coronavirus Italia: la situazione
Zaia ha riunito nella sede dell’Usl Euganea l’unità di crisi che, in collegamento con il ministro Speranza e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha adottato le misure descritte. Lo stesso governatore ha aggiunto a tal proposito: “L’ospedale di Schiavonia sarà chiuso e svuotato in 5-6 giorni. Nessuno potrà entrare, né i ricoverati saranno dimessi prima di essere stati sottoposti a tampone”.
Inoltre, la Regione Veneto ha istituito una task force di medici e infermieri e la Protezione civile sta allestendo un campo base a Schiavonia. “Se dovessimo avere problemi di spazio potremmo appoggiarci alle scuole, che saranno vuote — ha affermato Zaia —. A ulteriore tutela dell’intera popolazione del Veneto, il test per il coronavirus sarà esteso ai pazienti con gravi forme influenzali”.
La riunione straordinaria
A margine di una riunione straordinaria tenutasi alla Protezione Civile, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha spiegato:
Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie. Rassicuriamo tutta la popolazione, al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi”.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha illustrato alcune misure da adottare: una permanenza domiciliare obbligatoria, la sospensione di ogni manifestazione pubblica, di attività commerciali, lavorative, sportive e scolastiche, obbligo di quarantena «fiduciaria» per chi torna dalla Cina, e sorveglianza attiva per chi è stato nelle aree a rischio, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie al rientro in Italia.
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Gepostet von Dipartimento Protezione Civile am Freitag, 21. Februar 2020
Caso sospetto a Caserta
Un caso sospetto si registra a Caserta. Un paziente con polmonite ricoverato presso la clinica Pineta Grande di Castel Volturno ha fatto scattare l’allarma coronavirus. Trattasi di un cittadino bulgaro, giunto al presidio sanitario del litorale domizio con problemi polmonari, che non avrebbe avuto contatti con persone tornate dalla Cina.
Le sue condizioni hanno inevitabilmente allarmato i sanitari, che hanno applicato le relative misure di sicurezza: infatti hanno indossato le mascherine isolando il paziente, cui è stato praticato un tampone faringeo, e il cui campione è stato inviato all’ospedale Cotugno di Napoli. Nelle prossime ore si avranno ulteriori dettagli.