Sequestro di persona, violenza sessuale e lesione sono le accuse a vario titolo a carico dei due tunisini per aver squestrato e violentato una ragazza trentenne.
Un terzo, inoltre, è stato denunciato a piede libero e a sua volta accusato di concorso in sequestro di persona. I tre per ventiquattro ininterrotte ore hanno costretto la ragazza residente ad Asti a subire i loro abusi. Segregata in uno scantinato e legata con un cavo ad una brandina, la ragazza con un passato da tossicodipendente probabilmente conosceva i suoi aguzzini. I due colpevoli non erano nuovi alle forze dell’ordine: avevano precedenti penali per spaccio.
Orrore ad Asti, la Svolta
Il padre della giovane denuncia la scomparsa il giorno dell’Immacolata, permettendo alle autorità di dar vita alle indagini. Sono state le telecamere della stazione di Asti, che hanno ripreso la giovane allontanarsi con uno dei tunisini il giorno 8 Dicembre a permettere di individuare gli aguzzini della donna.
Successivamente di fondamentale importanza sono stati invece i messaggi, inviati attraverso Whatsapp ad un’amica a consentire alla Squadra Mobile di rintracciare, liberare la ragazza ed arrestare i due tunisini.