E’ successo tutto all’improvviso ieri, martedì 23 gennaio 2018 ore 20.20 locali, l’attentato dinanzi alla Moschea nel quartiere di al-Salmani (est Libia). Tarek Alkharraz il capitano delle forze militari della città ha esposto la dinamica della situazione:
“La prima bomba è esplosa intorno alle 20.20 nel quartiere e subito dopo 30 minuti la seconda bomba è esplosa durante l’evacuazione dei feriti.” spiega il capitano.
Purtroppo il tutto è avvenuto quando i residenti uscivano dalla Moschea Baiat al Ridwan, dopo la preghiera della sera. Ed è proprio per questo che le vittime e i feriti crescono a dismisura nelle ultime ore. Ancora da definire però le dinamiche ma si sospetta, soprattutto dai media, sulla coalizione di milizie integraliste islamiche tra cui Ansar al-Sharia, comprendente anche la brigata 17 Febbraio e la brigata Rafallah al-Sahati.
Attentato terroristico, Libia nella morsa
La Libia ritorna a essere vittima del terrorismo più potente della storia, con paura tra i cittadini e numerosi feriti e morti. Tra le persone rimaste gravemente ferite dall’attacco vi sarebbero sia Almahdi Al Falah capo dell’Intelligence department e il colonnello Belkasim Al Obaidi del Direttorato della Sicurezza di Bengasi. Morto Ahmed Alfaytori insieme a numerosi civili.
Dopo Muammar Gheddafi e il suo regime, la Libia da oltre 6 anni vive in un’atmosfera di disagio e guerra, perdendo anno per anno una stabilità sempre più ricercata. Per fortuna però il controllo attuale è sostenuto da numerose milizie e tribù che cercano ogni giorno di portare tranquillità e pace in questo paese colpito da numerose insidie e molto spesso vittima di attentati terroristici.