Barbara De Rossi è protagonista di uno spettacolo in cui il sentimento, la profondità e lo humour agrodolce delle storie di vita si mischiano in un equilibrio che rende al testo un realismo senza compromessi. Uno spettacolo da non perdere. Il bacio di Ger Thijs è un testo straordinariamente e profondamente intriso di umanità; è la storia di un incontro tra un uomo e una donna; una panchina, un bosco, dei sentieri, due vite segnate dall’infelicità, forse dalla paura ma che, in una sorta di magica ‘terra di mezzo’ arrivano a sfiorarsi, a toccarsi.
“Il Bacio”, Recensione dello spettacolo di Barbara de Rossi
Una donna che va alla ricerca del suo destino, un uomo che fa i conti con i suoi fallimenti e con la sua storia. In un paesaggio che evoca talvolta le stazioni di una Via Crucis dell’anima, tra i due nasce un sentimento magico, dove hanno spazio la leggerezza e il candore, la fragilità di due anime che fanno i conti con la propria vita e tutto sfocia in un sentimento struggente condiviso; l’amore è dietro l’angolo e i fantasmi e le paure a tratti si dileguano per lasciare spazio ad un sogno vissuto in un’atmosfera magica e la vita ha il sopravvento, i sentimenti, le emozioni a tratti sembrano vincere su tutto, in un bosco, dai mille significati, che avvolge i nostri protagonisti.
Il bacio ha la capacità di raccontare prima un incontro e poi un rapporto ‘insolito‘, tenero e struggente ed ha la capacità di farlo raggiungendo il difficile risultato di raccontare “l’universalità” di due condizioni esistenziali, in cui finiremo forse per identificarci tutti. Si tratta di una magica, meravigliosa esplorazione del cuore umano. Una conversazione fatta di piccole bugie e verità sorprendenti, il mistero di un incontro, il mistero di un sentimento che nasce, il mistero della vita.
Protagonisti sono una donna che va alla ricerca del suo destino e un uomo che fa i conti con i propri fallimenti. Lei vive una vita vuota perché la sua vita matrimoniale non è soddisfacente. Lui è un attore che non è riuscito a realizzarsi. Il loro sarà un incontro casuale ma che cambierà la vita dei due.
L’amore, infatti, è dietro l’angolo: i fantasmi e le paure si dileguano per lasciare spazio ad un sogno, la vita ha il sopravvento e i sentimenti sembrano vincere su tutto. «Il bacio» ha la capacita di raccontare prima un incontro e poi un rapporto «insolito», tenero e struggente, in cui è facile identificarsi.
Quella che viene presentata sul palco è una conversazione fatta di piccole bugie e verità sorprendenti: soprattutto quella di riuscire a raccontare la propria vita ad un perfetto sconosciuto, ritrovando fiducia in se stessi e nel prossimo.
Fino al 4 di febbraio al teatro San Babila di Milano.
L’intervista a Barbara de Rossi
Come definiresti a parole tue il tuo nuovo spettacolo teatrale “Il bacio”?
“Il bacio racconta un incontro tra un uomo e una donna molto particolari: due persone estremamente infelici, sembrano che si vogliano raccontare e che hanno una vita soddisfacente eppure non lo sono ma il pubblico non può fare a meno di affezionarsi subito a questi due personaggi. La cosa bella di questo testo è che qualsiasi argomento che venga affrontato dai sogni alle paure, è affrontato con estrema leggerezza ed ironia, che non sono sinonimi di superficialità ma che rendono il tutto molto godibile”
Può la leggerezza aiutarci a superare i momenti più drammatici della nostra vita?
“In certi casi è necessaria, senza la leggerezza poi questo spettacolo sarebbe molto più tosto, invece l’autore l’ha inserita in maniera più che intelligente. La leggerezza nella vita serve, anche se te lo dice una persona che prende tutto dannatamente troppo sul serio”.
Più il teatro o il cinema?
“Sono due valige diverse ma quello che dico io è che ogni volta bisogna migliorarsi rendendo al meglio il personaggio che si interpreta. Di certo il teatro è molto diverso dallo stare dietro una macchina da presa, sono due mezzi completamente diversi cosi come la soddisfazione che danno. Il teatro è la vera grande espressione e la vera grande libertà anche per l’attore che sceglie ed è libero di dove andare. L’analisi del personaggio è poi molto più approfondita rispetto alle ultime fiction tv, dove non c’è molto tempo per fare questo”.
Da molti anni ti occupi di cronaca nera in tv. C’è un caso a cui sei rimasta particolarmente legata?
“Di casi ne ho affrontati tantissimi in questi anni, non solo in televisione, ho un associazione da più di 20 anni che si occupa della tutela delle donne e dei bambini, ho in mente e nel cuore tante storie. Quelle che mi hanno colpito di più son di certo quelle che hanno coinvolto anche i figli, ad esempio i figli che han perso la vita per difendere la madre aggredita. Sono dolori grandi che dovrebbero entrare nel cuore di tutti, c’è ancora tantissimo da fare”.