Manifestare per la sicurezza, la salute, la socialità e la bellezza. Manifestare per possedere meno auto e più persone nelle città italiane. Manifestare perché il cambiamento è fondamentale, perciò sarà la rivoluzione più bella del mondo.
Cosa é la Bicifestazione 2018
Alcune associazioni si sono unite per affrontare un tema comune e ultimamente molto sentito: la sicurezza sulle strade per i ciclisti.
Il 28 aprile queste associazioni hanno organizzato una manifestazione a Roma, dove avranno modo di alzare la voce e farsi sentire da un mondo sordo quando si parla di bicicletta.
Vogliono strade più sicure per chi decide di mettere al primo posto la bici come mezzo di locomozione.
Vogliono che, chi decide ciò, non sia additato come il “controcorrente” ma come colui che sceglie di impostare un mondo migliore.
Vogliono che il mondo ascolti le necessità dei ciclisti e capisca quanto queste sono fondamentali per la sopravvivenza.
Ognuno di noi passa 9 anni della propria vita sulla strada per spostarsi ma in questo 9 anni rischia, più di quanto si pensi, la vita.
E’ necessario un cambiamento di rotta, un giro di boa che coinvolta tutti, dalle istituzioni ai singoli cittadini, perché utilizzare la bici è diventato molto rischioso.
Bicifestazione, i numeri
L’Italia è reputata uno stato nel quale i suoi abitanti preferiscono un sedile comodo e confortevole (per i più fortunati anche riscaldato), piuttosto che un sellino stretto e decisamente poco anatomico, ma la motivazione non è legata alla pigrizia ma alla paura di affrontare le strade, troppo a stretto contatto con le automobili.
Legambiente, grazie all’elaborazione di dati forniti da alcuni comuni d’Italia, ha potuto elaborare il 1° Rapporto sull’Economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città.
Le percentuali sotto riportate corrispondono al numero di persone che utilizzano il mezzo a due ruote per lo spostamento casa-scuola e casa-lavoro:
CITTA’ | % | CITTA’ | % | CITTA’ | % |
BOLZANO | 28% | REGGIO EMILIA | 23% | PADOVA | 17% |
PESARO | 28% | RAVENNA | 22% | PISA | 17% |
FERRARA | 27% | FORLI’ | 19% | RIMINI | 16% |
TREVISO | 25% | NOVARA | 17% | CREMONA | 16% |
I “primi in classifica” sono Bolzano e Pesaro dove un cittadino su tre predilige la bicicletta alla macchina ma questi dati non sono comunque confortanti perché le carreggiate urbane hanno sempre il sopravvento sulle piste ciclabili.
Da notare come in questa ricerca di Legambiente non risulta presente nessun capoluogo di regione.
Si preferisce aumentare la dimensione delle strade per le quattro ruote piuttosto che restringerle per dar spazio a strade per le due ruote.
E tutto ciò è un paradosso: si scende in strada a protestare per l’alto tasso di inquinamento ma non appena ci si deve spostare di qualche metro in più rispetto allo standard, si salta in macchina.
Cosa vuol dimostrare la Bicifestazione 2018
Le strade italiane, specialemnte in periferia, sono un luogo dove è facile rimanere feiriti o addiruttura morire, dove i bambini non possono giocare liberi senza la paura dell’arrivo di un’auto, dove ci si sente vulnerabili.
L’automobile rende le persone deboli e infelici e questo è assolutamente vero e visibile agli occhi di tutti: donne a uomini seduti nella loro scatola di lamiera, incattiviti dal traffico, da un pedone che attraversa sule strisce pedonali (per altro suo diritto), da un bambino che scende improvvisamente dal marciapiede.
Questo perché l’auto ci ha reso suoi schiavi, la macchina è la nostra droga e in strada ce ne sono troppe.
La bici perciò cerca di farsi spazio in un mondo di squali, faticando a far comprendere che utilizzarla rende le città più belle, più vivibili, più serene, più relazionali.
Città così non sono un’utopia se tutti facessimo qualche cosa per diminuire l’utilizzo delle auto e se le istituzioni mettessero in pratica qualche accorgimento e sfruttassero i fondi predisposti nel migliore dei modi.
La mobilità va sostenuta, capita e rispettata.
Come?
Semplicemente ampliando il trasporto pubblico, incentivando i lavoratori che utilizzano la bici, ampliando i piani di mobilità, predisponendo percorsi sicuri per gli studenti che vanno a scuola in bici, diminuendo i parcheggi auto nei centri città, aumentando le zone a limite massimo di 30km/h e aumentando i controlli sulla circolazione.
Ho usato la parola “semplicemente”, perché tutto ciò è semplice, basta volerlo e il 28 aprile alzeremo la voce per ottenere almeno di essere ascoltati.
La strada appartiene a tutti e all’automobilista che abbassa il finestrino della sua bella lamiera comoda e vi dice “spostasti, ciclista dei miei stivali”, io vi consiglio di rispondete “la mia bici è una macchina in meno in strada”.