Era il 6 agosto del 1945, un giorno come tanti altri quando, alle 8.15 del mattino, un bagliore accecante si abbattè su Hiroshima, città dell’isola giapponese Honshu. Quel fascio di luce sordido proveniva dalla prima bomba atomica della storia sganciata dal bombardiere statunitense Enola Gay. La stessa sorte toccò tre giorni dopo a Nagasaki. I due bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki furono l’epilogo della sanguinosa seconda guerra mondiale. Ancora oggi permane il mistero sul numero delle vittime, sebbene fonti autorevoli suppongano che si superi qutoa 200mila. Sopravvissuti all’apocalisse atomico furono i cosiddetti “hibakusha“, ossia i superstiti che riportarono evidenti danni fisici e psicologici.
Sono passati 73 anni da allora. Per l’occasione si è svolta presso il Parco Della Pace la commemorazione, alla quale hanno partecipato le autorità pubbliche giapponesi.
Hiroshima: la questione nucleare
Hiroshima e Nagasaki sono diventati il simbolo nella lotta contro l’armamento e la proliferazione nucleare nel mondo.Tale lotta si colloca in un contesto internazionale in cui la questione nucleare è diventata scottante negli ultimi tempi: basti pensare alla Corea del Nord e all’Iran.