Dal 23 al 25 Marzo, Milano si farà bella per ospitare il Book Pride. Chi ama i libri, non può mica rifiutare l’invito: il fascino di un simile evento è forte e denso, pure con le incognite che offre, gli imprevisti, le risorse ed il rinnovamento, i punti da osservare e migliorare.
La quarta edizione della fiera dell’editoria indipendente si svolgerà al Base di Milano, e avrà un tema che muoverà un discorso sottinteso, una linea di pensiero il più possibile comune e sfaccettata: Tutti i viventi.
Facile pensarla in termini filosofici, poetici, di quieta o fremente immersione nella natura; facile pensare alle origini, a un futuro claudicante e appassionato, alla poesia di un tempo e alla storia di chi è venuto prima di noi, ma anche a quella di noi tutti, rimescolati in un presente bizzarro e bistrattato, appuntito e inospitale, frettoloso e in fondo sorprendente.
Noi che la storia la facciamo con ogni (mancata) scelta, col male subito e l’impegno che talvolta ci anima, e che ha un senso incredibilmente bello, se accorre a sostenere un progetto anche piccolo ma entusiasta e condiviso da molti. Poiché non tutto è perduto, serve ricordarselo bene. E i libri in tal senso, sono un ottimo promemoria.
Lo so perché leggo tanto e non so più smettere; e poi perché ho scritto io stessa di un viaggio introspettivo ed emotivo, lungo 144 pagine: La Bellezza dell’Attesa. Edizioni Della Sera, che ha accolto e pubblicato il mio piccolo romanzo, è una casa editrice indipendente che di anni ne ha nove, e di entusiasmo assai di più.
Book Pride, gli editori in mostra
Le realtà come questa, non sono poi così facili da indovinare, creare, tenere in vita. E ve ne sono molte: Quodlibet, Edizioni Ensemble, Edizioni Saecula, Del Vecchio Editore, Iperborea, Prospero Editore… l’elenco si allunga a dismisura, e non di rado per merito.
A differenza dei grandi gruppi, queste realtà piccole e attivissime hanno dalla loro, la morbidezza dell’incontro: niente che resti appiattito e infreddolito oltre una coltre di eccessiva formalità e distacco. L’autore non è un numero, un marchio, e alle sue opere viene chiesta una certa qualità nella struttura e nel senso, che è requisito fondamentale per la pubblicazione.
E questa grande, salvifica operazione, non è certo quella che porta sugli scaffali di alcune librerie alcuni guasti clamorosi, per il solo amore del dio denaro. Il gusto è soggettivo, si sa.
Book Pride, editoria indipendente
Lo è pure nell’editoria indipendente; ed è questo che poi creerà la vera sfida: credere in un testo è un po’ osare, mettere in moto una macchina minuziosa, sospinta dal lavoro di molti. Un lavoro che è anche di promozione: il libro non viene mai abbandonato a sé stesso, ma accompagnato, raccontato, presentato ai probabili lettori.
Si tratta di una sinergia, di un invito: leggere è libertà, è ricchezza interiore, è fantasia. Leggere è un privilegio: ecco perché bisogna farlo bene.